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Scoprendo Carlo Acutis

In occasione del #congressoeucaristicodiocesano, pubblichiamo il secondo lavoro che ci è arrivato oggi dalla Pastorale Scolastica sul tema di #CarloAcutis. Il lavoro è a cura delle classi 3°-4°-5° DI Trequanda e Acquaviva e si intitola “Scoprendo Carlo Acutis”.

a cura dell'Ufficio diocesano per la Pastorale Scolastica

Sulle tracce di Carlo

In occasione del #congressoeucaristicodiocesano, iniziamo a pubblicare i lavori che quest’anno sono stati fatti nelle scuole sul tema di #CarloAcutis. Iniziamo dalla Classe V C di Cetona “Sulle tracce di Carlo”. Ringraziamo l’Ufficio diocesano per la Pastorale Scolastica nella persona di Andrea Giambetti per la bella iniziativa che ha coinvolto le scuole e gli insegnanti di religione della nostra Diocesi

Chiamati a edificare la famiglia umana

Messaggio del Santo Padre per la 59a Giornata Mondiale di Preghiera per le vocazioni

Cari fratelli e sorelle!

Mentre in questo nostro tempo soffiano ancora i venti gelidi della guerra e della sopraffazione e assistiamo spesso a fenomeni di polarizzazione, come Chiesa abbiamo avviato un processo sinodale: sentiamo l’urgenza di camminare insieme coltivando le dimensioni dell’ascolto, della partecipazione e della condivisione. Insieme a tutti gli uomini e le donne di buona volontà vogliamo contribuire a edificare la famiglia umana, a guarirne le ferite e a proiettarla verso un futuro migliore. In questa prospettiva, per la 59a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, desidero riflettere con voi sull’ampio significato della “vocazione”, nel contesto di una Chiesa sinodale che si pone in ascolto di Dio e del mondo.

Chiamati a essere tutti protagonisti della missione

La sinodalità, il camminare insieme è una vocazione fondamentale per la Chiesa, e solo in questo orizzonte è possibile scoprire e valorizzare le diverse vocazioni, i carismi e i ministeri. Al tempo stesso, sappiamo che la Chiesa esiste per evangelizzare, uscendo da sé stessa e spargendo il seme del Vangelo nella storia. Pertanto, tale missione è possibile proprio mettendo in sinergia tutti gli ambiti pastorali e, prima ancora, coinvolgendo tutti i discepoli del Signore. Infatti, «in virtù del Battesimo ricevuto, ogni membro del Popolo di Dio è diventato discepolo missionario (cfr Mt 28,19). Ciascun battezzato, qualunque sia la sua funzione nella Chiesa e il grado di istruzione della sua fede, è un soggetto attivo di evangelizzazione» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 120). Bisogna guardarsi dalla mentalità che separa preti e laici, considerando protagonisti i primi ed esecutori i secondi, e portare avanti la missione cristiana come unico Popolo di Dio, laici e pastori insieme. Tutta la Chiesa è comunità evangelizzatrice.

Chiamati a essere custodi gli uni degli altri e del creato

La parola “vocazione” non va intesa in senso restrittivo, riferendola solo a coloro che seguono il Signore sulla via di una particolare consacrazione. Tutti siamo chiamati a partecipare della missione di Cristo di riunire l’umanità dispersa e di riconciliarla con Dio. Più in generale, ogni persona umana, prima ancora di vivere l’incontro con Cristo e abbracciare la fede cristiana, riceve con il dono della vita una chiamata fondamentale: ciascuno di noi è una creatura voluta e amata da Dio, per la quale Egli ha avuto un pensiero unico e speciale, e questa scintilla divina, che abita il cuore di ogni uomo e di ogni donna, siamo chiamati a svilupparla nel corso della nostra vita, contribuendo a far crescere un’umanità animata dall’amore e dall’accoglienza reciproca. Siamo chiamati a essere custodi gli uni degli altri, a costruire legami di concordia e di condivisione, a curare le ferite del creato perché non venga distrutta la sua bellezza. Insomma, a diventare un’unica famiglia nella meravigliosa casa comune del creato, nell’armonica varietà dei suoi elementi. In questo senso ampio, non solo i singoli, ma anche i popoli, le comunità e le aggregazioni di vario genere hanno una “vocazione”.

Chiamati ad accogliere lo sguardo di Dio

In questa grande vocazione comune, si inserisce la chiamata più particolare che Dio ci rivolge, raggiungendo la nostra esistenza con il suo Amore e orientandola alla sua meta ultima, a una pienezza che supera persino la soglia della morte. Così Dio ha voluto guardare e guarda alla nostra vita.

Si attribuiscono a Michelangelo Buonarroti queste parole: «Ogni blocco di pietra ha al suo interno una statua ed è compito dello scultore scoprirla». Se questo può essere lo sguardo dell’artista, molto più Dio ci guarda così: in quella ragazza di Nazaret ha visto la Madre di Dio; nel pescatore Simone figlio di Giona ha visto Pietro, la roccia sulla quale edificare la sua Chiesa; nel pubblicano Levi ha ravvisato l’apostolo ed evangelista Matteo; in Saulo, duro persecutore dei cristiani, ha visto Paolo, l’apostolo delle genti. Sempre il suo sguardo d’amore ci raggiunge, ci tocca, ci libera e ci trasforma facendoci diventare persone nuove.

Questa è la dinamica di ogni vocazione: siamo raggiunti dallo sguardo di Dio, che ci chiama. La vocazione, come d’altronde la santità, non è un’esperienza straordinaria riservata a pochi. Come esiste la “santità della porta accanto” (cfr Esort. ap. Gaudete et exsultate, 6-9), così anche la vocazione è per tutti, perché tutti sono guardati e chiamati da Dio.

Dice un proverbio dell’Estremo Oriente: «Un sapiente, guardando l’uovo, sa vedere l’aquila; guardando il seme intravvede un grande albero; guardando un peccatore sa intravvedere un santo». Così ci guarda Dio: in ciascuno di noi vede delle potenzialità, talvolta ignote a noi stessi, e durante tutta la nostra vita opera instancabilmente perché possiamo metterle a servizio del bene comune.

La vocazione nasce così, grazie all’arte del divino Scultore che, con le sue “mani” ci fa uscire da noi stessi, perché si stagli in noi quel capolavoro che siamo chiamati a essere. In particolare, la Parola di Dio, che ci libera dall’egocentrismo, è capace di purificarci, illuminarci e ricrearci. Mettiamoci allora in ascolto della Parola, per aprirci alla vocazione che Dio ci affida! E impariamo ad ascoltare anche i fratelli e le sorelle nella fede, perché nei loro consigli e nel loro esempio può nascondersi l’iniziativa di Dio, che ci indica strade sempre nuove da percorrere.

Chiamati a rispondere allo sguardo di Dio

Lo sguardo amorevole e creativo di Dio ci ha raggiunti in modo del tutto singolare in Gesù. Parlando del giovane ricco, l’evangelista Marco annota: «Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò» (10,21). Su ciascuno e ciascuna di noi si posa questo sguardo di Gesù pieno di amore. Fratelli e sorelle, lasciamoci toccare da questo sguardo e lasciamoci portare da Lui oltre noi stessi! E impariamo a guardarci anche l’un altro in modo che le persone con cui viviamo e che incontriamo – chiunque esse siano – possano sentirsi accolte e scoprire che c’è Qualcuno che le guarda con amore e le invita a sviluppare tutte le loro potenzialità.

La nostra vita cambia, quando accogliamo questo sguardo. Tutto diventa un dialogo vocazionale, tra noi e il Signore, ma anche tra noi e gli altri. Un dialogo che, vissuto in profondità, ci fa diventare sempre più quelli che siamo: nella vocazione al sacerdozio ordinato, per essere strumento della grazia e della misericordia di Cristo; nella vocazione alla vita consacrata, per essere lode di Dio e profezia di nuova umanità; nella vocazione al matrimonio, per essere dono reciproco e generatori ed educatori della vita. In generale, in ogni vocazione e ministero nella Chiesa, che ci chiama a guardare gli altri e il mondo con gli occhi di Dio, per servire il bene e diffondere l’amore, con le opere e con le parole.

Vorrei qui menzionare, al riguardo, l’esperienza del dott. José Gregorio Hernández Cisneros. Mentre lavorava come medico a Caracas in Venezuela, volle farsi terziario francescano. Più tardi, pensò di diventare monaco e sacerdote, ma la salute non glielo permise. Comprese allora che la sua chiamata era proprio la professione medica, nella quale egli si spese in particolare per i poveri.  Allora, si dedicò senza riserve agli ammalati colpiti dall’epidemia di influenza detta “spagnola”, che allora dilagava nel mondo. Morì investito da un’automobile, mentre usciva da una farmacia dove aveva procurato medicine per una sua anziana paziente. Testimone esemplare di cosa vuol dire accogliere la chiamata del Signore e aderirvi in pienezza, è stato beatificato un anno fa.

Convocati per edificare un mondo fraterno

Come cristiani, siamo non solo chiamati, cioè interpellati ognuno personalmente da una vocazione, ma anche con-vocati. Siamo come le tessere di un mosaico, belle già se prese ad una ad una, ma che solo insieme compongono un’immagine. Brilliamo, ciascuno e ciascuna, come una stella nel cuore di Dio e nel firmamento dell’universo, ma siamo chiamati a comporre delle costellazioni che orientino e rischiarino il cammino dell’umanità, a partire dall’ambiente in cui viviamo. Questo è il mistero della Chiesa: nella convivialità delle differenze, essa è segno e strumento di ciò a cui l’intera umanità è chiamata. Per questo la Chiesa deve diventare sempre più sinodale: capace di camminare unita nell’armonia delle diversità, in cui tutti hanno un loro apporto da dare e possono partecipare attivamente.

Quando parliamo di “vocazione”, pertanto, si tratta non solo di scegliere questa o quella forma di vita, di votare la propria esistenza a un determinato ministero o di seguire il fascino del carisma di una famiglia religiosa o di un movimento o di una comunità ecclesiale; si tratta di realizzare il sogno di Dio, il grande disegno della fraternità che Gesù aveva nel cuore quando ha pregato il Padre: «Che tutti siano una cosa sola» (Gv 17,21). Ogni vocazione nella Chiesa, e in senso ampio anche nella società, concorre a un obiettivo comune: far risuonare tra gli uomini e le donne quell’armonia dei molti e differenti doni che solo lo Spirito Santo sa realizzare. Sacerdoti, consacrate e consacrati, fedeli laici camminiamo e lavoriamo insieme, per testimoniare che una grande famiglia umana unita nell’amore non è un’utopia, ma è il progetto per il quale Dio ci ha creati.

Preghiamo, fratelli e sorelle, perché il Popolo di Dio, in mezzo alle vicende drammatiche della storia, risponda sempre più a questa chiamata. Invochiamo la luce dello Spirito Santo, affinché ciascuno e ciascuna di noi possa trovare il proprio posto e dare il meglio di sé in questo grande disegno!

Roma, San Giovanni in Laterano, 8 maggio 2022, IV Domenica di Pasqua.

FRANCESCO

VEGLIA PER LE VOCAZIONI

Venerdì 6 maggio 2022 alle ore 21, nella Chiesa Cattedrale a Montepulciano, in occasione della 59a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, il Vescovo Stefano presiede la consueta Veglia durante la quale pregheremo in particolare per la nostra Diocesi. Durante la Veglia ci sarà la testimonianza di don Davide Campeggiani, che durante la settimana del Congresso Eucaristico, sabato 11 giugno, riceverà l’ordinazione sacerdotale.
Il tema di quest’anno, “Fare la storia” è preso da un passaggio della Fratelli tutti, di Papa Francesco, al numero 116.
Scrive don Michele Gianola, direttore dell’Uffico Nazionale per la pastorale delle vocazioni – CEI :

“Fare la storia” non è ‘diventare qualcuno’. La vocazione è un’opera artigianale che non si può compiere da soli ma che esige la risposta di ciascuno, è una missione da compiere (cf. EG 273), un’impresa da portare a termine (Gdt 8,32): c’è una storia da fare, insieme al Signore, insieme agli altri, spendendo la vita nell’amore. La storia, la vita, la vocazione si fa nel concreto di un presbiterio, di una comunità di vita consacrata, di una determinata missione, di una comunità monastica, di una consacrazione a servizio di uan precisa Chiesa locale; insieme per fare la storia.

Preghiera per la 59a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni

Signore,
Dio del tempo e della storia,
Dio della vita e della bellezza,
Dio del sogno e della realtà,
ascoltaci, ti preghiamo:
insegnaci a tessere e intrecciare
trame e ricami d’amore,
profondi e veri
con te e per te,
con gli altri e per gli altri;
immergici nell’operosità delle tue mani,
nella creatività dei tuoi pensieri,
nell’arte amorosa del tuo cuore
perché ogni vita annunci bellezza
e ogni bellezza parli di te.
Regalaci il coraggio dell’inquietudine,
l’intrepido passo dei sognatori,
la felice concretezza dei piccoli
perché riconoscendo nella storia
la tua chiamata
viviamo con letizia
la nostra vocazione.

Amen.

a cura del CDV in collaborazione con le FIGLIE DEL DIVINO ZELO

Ti adoro…i primi giovedì del mese per le vocazioni

APRILE 2022

Dal mese di luglio invitiamo tutti e, soprattutto i giovani, a pregare per le vocazioni il primo giovedì di ogni mese. Le modalità sono diverse… In alcune parrocchie o santuari ogni giovedì viene fatta l’adorazione per le vocazioni, puoi partecipare a quella, altrimenti prenditi del tempo per stare in adorazione davanti al tabernacolo nella chiesa più vicina o che ti è più comoda, oppure se non riesci, crea nella tua casa un luogo sacro, mettendo un’icona o un’immagine di Gesù, una candela, la bibbia o il vangelo, uno spazio in cui stare a tu per tu con Dio e pregare perché i giovani possano ricevere luce e con coraggio osare il sì al dono della loro vita. Puoi scaricare la scheda di preghiera per questo mese di APRILE 2022 proposta dalle Figlie del Divino Zelo:

a cura della pastorale giovanile e vocazionale

Incontri dei giovani col vescovo

Continua il viaggio degli incontri dei giovani con il Vescovo in preghiera con #carloacutis. Siamo stati prima a PIENZA poi TORRITA per fare tappa a GRACCIANO, domenica 20 MARZO verremo ospitati dalla parrocchia di CHIUSI SCALO, prima della pausa pasquale, il loro parroco Don Antonio, Padre Raffaele e tutti i giovani e giovanissimi di quella parrocchia che si stanno preparando per accoglierci come meglio sanno fare.
L’inizio è alle ore 19 e per chi vuole quindici minuti prima per provare i canti. Anche questa volta non ci sarà il momento conviviale per vivere tutto in sicurezza e prudenza. Ci farà compagnia la reliquia di Carlo Acutis che camminerà con noi insegnando il suo modo e il suo programma di vita: stare unito a Gesù. Grazie Parrocchia Santa Maria della Pace – Chiusi

dalla Caritas

Quaresima di fraternità

Dalla Caritas un invito per il 27 marzo, quarta domenica di Quaresima, “domenica laetare”.
In aiuto alle sorelle e ai fratelli in Ucraina, destiniamo le offerte della Quaresima di fraternità alla popolazione di quella terra, che sta soffrendo a causa della guerra. IL CONTRIBUTO RACCOLTO VERRA’ DEVOLUTO INTERAMENTE ALLA CARITAS IN UCRAINA per venire incontro ai bisogni più urgenti
IBAN: it34n0306925611100000003187 – causale : Quaresima di fraternità
caritas@diocesimontepulciano.it

dalla Caritas

Emergenza Ucraina

Trasmettiamo dalla Caritas diocesana questo Comunicato Stampa per l’emergenza Ucraina

E M E R G E NZ A U C R A I N A
“Emergenza Umanitaria Complessa”
A seguito dei recenti sviluppi di queste ultime ore che interessano la nostra Caritas diocesana e il
nostro territorio circa l’accoglienza dei rifugiati ucraini, teniamo a comunicare e precisare che:
– al momento abbiamo seguito due accoglienze con la sistemazione di una donna con la propria figlia,
giunte nel nostro territorio presso una propria parente tra venerdì e sabato, nonché 4 fratellini in tenera
età che accompagnati dalla mamma, proprio domenica, hanno raggiunto la nonna materna, che li
assisterà, con il nostro quotidiano supporto, in un nostro alloggio appositamente sistemato.
– stiamo seguendo – per quello che ci è possibile – il viaggio di tre famiglie (con bambini e anziani)
che dall’alba di ieri, in seguito al bombardamento del loro aeroporto, da parte delle truppe Russe,
hanno lasciato la loro città di origine per dirigersi presso una propria parente che abita dalle nostre
parti. Forniremo loro, all’arrivo previsto tra mercoledì e giovedì, la prima assistenza seguendo le
pratiche formali da espletare in accordo con le Amministrazioni Comunali, Prefettura, Questura e
Autorità Sanitaria.
– stiamo ricevendo al nostro numero telefonico (0578 810090) diverse segnalazioni circa la
disponibilità di abitazioni che possono essere messe a disposizione delle famiglie Ucraine che
fuggono dall’orrore della guerra. Ringraziamo di cuore ciascuno ed invitiamo a raccordarsi con la
Caritas diocesana per dubbi e perplessità in merito all’accoglienza, in costante contatto con le Autorità
sopra menzionate.
– ribadiamo che al momento non è prevista alcuna raccolta di generi alimentari, farmaci e vestiario.
Qualora si dovesse presentare la necessità lo faremo presente con tempestività, sollecitando la
collaborazione di tutti e la generosità di ciascuno, associazioni e privati.
Al momento è possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana utilizzando il conto Bancario di
Caritas Diocesi Montepulciano Chiusi Pienza IBAN: IT34N0306925611100000003187 Intesa
Sanpaolo Filiale di Montepulciano, indicando nella causale: Emergenza Ucraina.
Facendo nostre le parole rilasciate in data odierna dalla Sala Stampa della Santa Sede, ribadiamo il
concetto che «nonostante i lodevoli sforzi per offrire risposte umanitarie e organizzare corridoi
umanitari, c’è un grande bisogno di coordinamento, buona organizzazione e strategia condivisa, al
fine di abbracciare le sofferenze delle persone e fornire un aiuto efficace».
“IL BENE VA FATTO BENE – ORGANIZZATO E RESPONSABILE”

Il Direttore, Giuliano Faralli

Comunicato Stampa 03 del 08-03-2022

solo per ragazzi da 12 a 17 anni

#SEGUIMI. Il Pellegrinaggio adolescenti a Roma

Fervono i preparativi per il Pellegrinaggio degli adolescenti a Roma e il loro incontro con Papa Francesco, in programma il prossimo 18 aprile, Lunedì dell’Angelo. 

L’incontro avrà il suo momento clou nel dialogo tra gli adolescenti e il Santo Padre, seguito da una Veglia di preghiera con l’ascolto e la meditazione del capitolo 21 del Vangelo di Giovanni.

Anche la nostra Diocesi, attraverso al Pastorale giovanile diocesana, il CDV e l’Ufficio catechistico diocesano, con tanta gioia, propone questa bellissima a tutti i nostri adolescenti dai 12 ai 17 anni e si sta organizzando attraverso le parrocchie per raccogliere le iscrizioni.

COME ISCRIVERSI?

Per partecipare al pellegrinaggio degli adolescenti a Roma #SEGUIMI, è necessario effettuare l’iscrizione insieme alla propria parrocchia/movimento/gruppo, sarà poi la Pastorale Giovanile a raccogliere gli elenchi e fare l’scrizione come DIOCESI a ROMA. Quindi se sei un singolo, rivolgiti alla tua parrocchia o al tuo gruppo, oppure chiama LA SEGRETERIA della PG diocesana al numero 3482832681 per avere informazioni e per essere unito a una parrocchia.

L’ingresso a piazza San Pietro è chiaramente gratuito, ma è necessario essere muniti di biglietti che verranno distribuiti insieme al KIT

per i DETTAGLI del PAGAMENTO potete scaricare la scheda di iscrizione in allegato. Le ISCRIZIONI chiudono il 6 marzo per poter prenotare il Bus e ordinare i kit in tempo utile

Scheda iscrizione #seguimi 2023 pdf

Scheda iscrizione #seguimi 2023

Scheda iscrizione #seguimi 2023 maggiorenni e accompagnatori pdf

Scheda iscrizione #seguimi 2023 maggiorenni e accompagnatori