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TORRITA DI SIENA, IL 10/8 A CILIANO LA FESTA DI SAN LORENZO

Domenica 10 agosto 2025 si svolgerà a Ciliano (Torrita di Siena) la tradizionale festa di San Lorenzo. Al mattino, la celebrazione eucaristica delle  ore11, mentre al pomeriggio il Rosario alle 17:30 seguito dalla Santa Messa e dalla processione presiedute da don Roberto Bianchini, parroco a Siena e rettore della cappella universitaria senese.

La giornata si concluderà con un momento di festa popolare accompagnato dalla visione guidata del cielo a cura della Società Astronomica Poliziana.

MONTISI: IL CARD. LOJUDICE ALLA FESTA DELLA MADONNA DELLE NEVI

Con una Santa Messa presieduta dal nostro vescovo, il cardinale Augusto Paolo Lojudice, la comunità di Montisi ha oggi festeggiato la sua patrona, la Madonna delle Nevi.
La celebrazione si è svolta sul sagrato del santuario a lei dedicato, inagibile dal 2014 a causa di problemi strutturali. Numerosa la partecipazione della gente del paese, insieme alle autorità civili e militari del comune di Montalcino, ai rappresentanti della Pro Loco Giostra di Simone – che organizza anche l’omonima rievocazione storica del 5 agosto – e delle quattro contrade del borgo: Castello, Piazza, San Martino e Torre. Proprio quest’ultima era presente con il “Panno”, premio della Giostra conquistato domenica 3 agosto, a dieci anni dalla sua ultima vittoria.
Durante la celebrazione è stata esposta e utilizzata una preziosa tovaglia d’altare, carica di significato per la comunità di Montisi. Il manufatto, infatti, fu donato al santuario da padre Paolo Barbieri, O.F.M., originario del paese, che proprio in quella chiesa celebrò la sua prima Messa il 5 agosto 1926. Divenuto poi missionario in Cina, vi trascorse lunghi anni di dura prigionia a causa della fede prima di far ritorno in Italia. La tovaglia, finemente ricamata in seta policroma con motivi vegetali e il monogramma mariano, reca un’iscrizione in caratteri cinesi tradizionali:
«Il santo fondatore san Francesco proveniente dalla terra di Assisi ha superato le prove e i dolori del mondo. Ha accettato precocemente l’insegnamento sacro, ritirandosi dal mondo e vivendo con austerità, semplicità e cuore buono. Ha fondato tre ordini religiosi producendo santi e saggi. La sua opera ha lasciato un segno incancellabile, portando la pace e la fede ovunque. Coloro che seguono il suo esempio vivono secondo le leggi della carità e della bontà. Le sue azioni sono degne di eterna gloria, poiché ha ricevuto il segno delle cinque ferite e si è innalzato trionfante verso i cieli. Oh, grande santo, ora seduto gloriosamente tra i troni celesti, la tua luce risplenda per sempre. Che la tua virtù regni eterna. A te ci inchiniamo e rendiamo onore».

a cura di Don Davide Campeggiani

GIUBILEO DEI GIOVANI; LA MESSA CONCLUSIVA CON PAPA LEONE XIV: “ASPIRATE A COSE GRANDI”

“Aspirate alle cose grandi”, come Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis, perché la fragilità non è “un tabù” e “la pienezza della nostra esistenza non dipende da ciò che accumuliamo né, da ciò che possediamo”. Papa Leone XIV parla ad oltre un milione di giovani radunati a Tor Vergata per il momento conclusivo del Giubileo dei giovani e dimostra di prendere sul serio la loro condizione, a partire da una sete di infinito che brucia forte nel cuore e che non chiede altro che di essere saziata. Paragona l’itinerario compiuto in questi giorni dal “popolo giovane”, incontrato per la prima volta, al cammino compiuto dai discepoli di Emmaus e descrive la speranza come uno sgabello che serve ai bambini per affacciarsi alla finestra di Dio. “E’ bello, anche a vent’anni,” spalancare quella finestra sull’infinito, imparando a dire noi ai “surrogati inefficaci” della speranza. Perché, come diceva Papa Francesco durante la Giornata mondiale della gioventù di Lisbona, “non siamo malati, siamo vivi”, e siamo fatti per “non per una vita dove tutto è scontato e fermo, ma per un’esistenza che si rigenera costantemente nel dono, nell’amore”, gli ha fatto eco Prevost.

“Una cascata di grazia per la Chiesa e il mondo intero”:
così il Papa ha definito il Giubileo dei giovani, durante l’Angelus, in cui ha affidato ancora una volta al Signore le due pellegrine scomparse in questi giorni e ha citato i giovani di Gaza e dell’Ucraina, insieme a tutti i giovani che soffrono “in ogni terra ferita dalla guerra”.

“Dopo questo Giubileo, il pellegrinaggio di speranza dei giovani continua e ci porterà in Asia”,

ha poi detto  dando ai giovani l’appuntamento a Seoul, per la Giornata mondiale della Gioventù, dal 3 all’8 agosto 2027 sul tema: ‘Abbiate coraggio, io ho vinto il mondo’”. Alla fine, fuori programma, acclamato dall’immensa platea di giovani che scandiva il suo nome, Leone XIV è tornato a sorpresa sul palco, per salutarli ancora una volta con un appello a braccio:

“Chiedo che voi portiate un saluto anche a tanti giovani che non hanno potuto stare qui con noi, in tanti Paesi dove era impossibile uscire. Portate questa gioia, questo entusiasmo a tutto il mondo! Voi siete sale della terra, luce del mondo: portate questo saluto a tutti i vostri amici, a tutti i giovani che hanno bisogno di speranza. Grazie di nuovo a tutti voi e buon viaggio!”

La fragilità “non è un tabu”, “è parte della meraviglia che siamo”,
l’esordio dell’omelia, in cui il Papa si è soffermato sull’incontro con il Risorto  “che cambia la nostra esistenza, che illumina i nostri affetti, desideri, pensieri”. “Siamo fatti così: siamo fatti per questo”, il paragone con i fiori nei prati: “Non per una vita dove tutto è scontato e fermo, ma per un’esistenza che si rigenera costantemente nel dono, nell’amore”.

“Aspiriamo continuamente a un ‘di più’ che nessuna realtà creata ci può dare”, il ritratto dei giovani: “sentiamo una sete grande e bruciante a tal punto, che nessuna bevanda di questo mondo la può estinguere”. “Di fronte ad essa, non inganniamo il nostro cuore, cercando di spegnerla con surrogati inefficaci!”,

ha esclamato il Pontefice: “Ascoltiamola, piuttosto! Facciamone uno sgabello su cui salire per affacciarci, come bambini, in punta di piedi, alla finestra dell’incontro con Dio. Ci troveremo di fronte a Lui, che ci aspetta, anzi che bussa gentilmente al vetro della nostra anima. Ed è bello, anche a vent’anni, spalancargli il cuore, permettergli di entrare, per poi avventurarci con Lui verso gli spazi eterni dell’infinito”. Poi la citazione di Sant’Agostino: “Tu eri dentro di me e io fuori. Lì ti cercavo. Mi chiamasti, e il tuo grido sfondò la mia sordità”. “Sono parole molto belle”, ha commentato Papa Leone in spagnolo, che ricordano quelle pronunciate da Papa Francesco durante la Giornata mondiale della Gioventù di Lisbona:

“Ognuno è chiamato a confrontarsi con grandi domande che non hanno una risposta semplicistica o immediata, ma invitano a intraprendere un viaggio, a superare se stessi, a andare oltre, a un decollo senza il quale non c’è volo. Non allarmiamoci, quindi, se ci troviamo interiormente assetati, inquieti, incompleti, desiderosi di senso e di futuro. Non siamo malati, siamo vivi!”.

“C’è una domanda bruciante nei nostri cuori, un bisogno di verità che non possiamo ignorare, che ci porta a chiederci: cos’è la vera felicità? Qual è il vero significato della vita?”, ha detto il Papa in inglese: “Cosa può liberaci dall’essere intrappolati nell’insulsaggine, nella noia e nella mediocrità?”.

“La pienezza della nostra esistenza non dipende da ciò che accumuliamo né, da ciò che possediamo.
È legata piuttosto a ciò che con gioia sappiamo accogliere e condividere”,’ il segreto offerto ai giovani.

“Comprare, ammassare, consumare, non basta”,
il monito: “Abbiamo bisogno di alzare gli occhi, di guardare in alto, alle cose di lassù, per renderci conto che tutto ha senso, tra le realtà del mondo, solo nella misura in cui serve a unirci a Dio e ai fratelli nella carità, facendo crescere in noi sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, di perdono, di pace, come quelli di Cristo”.

“Aspirate a cose grandi, alla santità, ovunque siate. Non accontentatevi di meno”.
E’ la consegna del Papa ai giovani. “La nostra speranza è Gesù”, ha ribadito Leone XIV: “È Lui, come diceva San Giovanni Paolo II, che suscita in voi il desiderio di fare della vostra vita qualcosa di grande, per migliorare voi stessi e la società, rendendola più umana e fraterna”. “Teniamoci uniti a Lui, rimaniamo nella sua amicizia, sempre – la raccomandazione del Pontefice – coltivandola con la preghiera, l’adorazione, la comunione eucaristica, la Confessione frequente, la carità generosa, come ci hanno insegnato i beati Piergiorgio Frassati e Carlo Acutis, che presto saranno proclamati canti”.

Fonte: Agensir

GIUBILEO, A TOR VERGATA 1 MILIONE DI GIOVANI CON LEONE XIV. LA RIFLESSIONE DEL CARD. LOJUDICE

Il card. Augusto Paolo Lojudice su Avvenire oggi riflette sul milione di giovani che erano ieri sera a Tor Vergata e che oggi parteciperanno alla Santa messa con Leone XIV.

“Essere a Tor Vergata, ancora una volta dopo 25 anni, è scuola di umanità e di condivisione. Vorrei che dal Giubileo dei giovani si alzasse un fortissimo anelito di pace, una richiesta collettiva così travolgente e intensa da non poter essere ignorata dai potenti della terra che mettono a rischio il futuro di tutti. Mai più la guerra”. A dirlo è il cardinale Augusto Paolo Lojudice, presidente dei vescovi toscani che ieri sera ha condiviso con i ragazzi di Siena e Montepulciano l’emozione e la spiritualità profonda della veglia insieme al Santo Padre Leone XIV ed oggi concelebrerà con il Pontefice.

“Venticinque anni fa – racconta il cardinale – ero il parroco di Tor Bella Monaca dove accogliemmo per il servizio mensa, tantissimi dei ragazzi della spianata di Tor Vergata. Erano tempi diversi, senza ancora la “dittatura dei social” e dei telefonini. I giovani erano stupendi allora come oggi, ma con la voglia di stare insieme uno accanto all’altro”. Tanti, ora adulti (compreso il parroco del Quarticciolo che ci ha accolto) legano a quella notte del 2000 la scoperta della loro vocazione.

“Oggi la tecnologia – aggiunge – fa sentire meno l’esigenza di stringersi in uno stesso luogo. Ma è anche vero le chat non possono sostituire la coesione e l’effetto paradossale e contrario della globalizzazione hi tech che rende tutti più soli”.

“Sono qui con i ragazzi – racconta il cardinale – che hanno nel cuore le stesse domande di senso e di felicità dei giovani del 2000.  Stare al passo, dialogare, mettersi nei loro panni ci aiuta ad educare, a dire i no e i sì giusti. Già allora avevamo il problema di rendere interessante la nostra proposta: adesso ci sono nell’aria virus più insidiosi e chi viene a Roma è ancora più motivato e compie una scelta contro corrente, mettendosi in gioco rispetto a un clima generale che induce all’indifferenza e al disimpegno”.

“Nessuno – aggiunge – è qui per fare una passeggiata. Siamo venuti a Roma per vivere un’esperienza forte, vera, di Chiesa. E per testimoniare che siamo fratelli in Cristo, pronti a costruire qualcosa di bello e di buono”.

“Ai ragazzi che sono qui con me – continua – dico sempre che anche quando vi sentite piccoli, inadeguati o insignificanti, ricordate che dentro ciascuno di voi c’è un grande tesoro. Il Regno di Dio è simile a un granello che cresce, a un pizzico di lievito che fermenta tutto l’impasto. Anche da una sola parola, da un gesto, può sbocciare qualcosa di grande”.

“In questa epoca – sottolinea – è sempre più evidente come la libertà costi fatica e che la fede chiede tempo. Non possiamo creare un Dio a nostra immagine e somiglianza, che ci accontenta subito. Dio si rivela nel cammino, nella storia, nella realtà quotidiana, non in una risposta preconfezionata”.

“Gesù – aggiunge il Cardinale – non ci ha detto com’è il paradiso. Ci ha detto di preoccuparci del presente. Perché, se guardi solo avanti, rischi di cadere nel fosso. Il Regno di Dio si costruisce qui, oggi, in quello che fai, in quello che dici, in come ti relazioni. È un bicchiere d’acqua, un gesto buono, una carezza data a chi soffre”.

“Per questo ai nostri ragazzi – continua – abbiamo chiesto di farsi dono per ogni persona incontrata in questi giorni – altri pellegrini, volontari, passanti. Anche chi non lo ha chiesto. Perché la ricchezza che i nostri giovani hanno dentro diventi dono formidabile per chi ha bisogno, ora o magari in futuro”.

“Sono  tantissimi i giovani  qui a Tor Vergata – conclude Lojudice – che sono a Roma per celebrare la bellezza dell’essere cristiani e l’importanza di farsi testimoni di speranza nella nostra vita di tutti i giorni e in tempi così cupi. Questa gioia invada il mondo: ne ha veramente bisogno ”.

 

OGGI A SANT’AGOSTINO L’INAGURAZIONE DELLA MOSTRA SULLA SANTITÀ FRANCESCANA

Sarà il vescovo emerito di Grosseto, mons. Rodolfo Cetoloni, ad inaugurare questo pomeriggio, venerdì primo agosto, la mostra sulla santità francescana in Toscana.

Alle ore 18.00 nell’antica chiesa poliziana di sant’Agostino saranno presenti gli amici dell’Istituto per la valorizzazione delle abbazie storiche della Toscana insieme a diverse autorità ed esperti dalle province limitrofe. Ospiti speciali il prof. Edoardo Barbieri (Università Cattolica di Milano) e la prof.ssa Patrizia Bertini Malgarini (Linda di Roma) che ci parleranno della santità francescana nella nostra regione.

A portare i saluti saranno inizialmente gli assessori alla cultura di Montepulciano ed Asciano. Un incontro aperto a tutti, che inaugurerà la mostra di acquerelli e incisioni di Massimo Tosi. Mostra che rimarrà aperta per tutto il mese di agosto.

GIUBILEO, I RAGAZZI DI SIENA E MONTEPULCIANO CON MONS. FISICHELLA E IL SINDACO DI ROMA GUALTIERI

Nella giornata di ieri, i giovani delle diocesi di Siena e Montepulciano presenti a Roma per partecipare al Giubileo dei Giovani hanno preso parte all’incontro in piazza san Pietro “Tu sei Pietro”, un incontro animato da canti, letture, esibizioni di artisti e testimonianze, al termine del quale il card. Matteo Maria Zuppi, presidente della CEI, ha presieduto la professione di fede davanti a un totale di 40mila ragazzi e ragazze da tutta Italia. Durante il pomeriggio, alcuni giovani hanno anche avuto modo di scattarsi una foto con Mons. Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, e con il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

“Disarmiamo i nostri cuori per disarmare cuori e mani di un mondo violento, per guarirne le cicatrici, per impedire nuovi conflitti”, è stato l’appello del card.Zuppi nell’omelia per la Professione di fede dei giovani.

MONTEPULCIANO: L’8 AGOSTO A SANT’AGNESE FESTA IN ONORE DI SAN DOMENICO

Venerdì 8 agosto ricorre la Festa di San Domenico. La famiglia domenicana di Montepulciano si prepara a celebrarla con una tre giorni, da martedì 5 a giovedì 7 agosto, durante la quale nella Chiesa di Sant’Agnese saranno celebrati il Santo Rosario e i Vespri alle ore 17 e la Messa alle ore 18. Stesso programma anche nel giorno della festa, con la celebrazione delle ore 18 che sarà presieduta da P. Marco Baron o.p., che guiderà anche il triduo. Al termine della Messa seguirà un momento conviviale nel Chiostro.

GIUBILEO: OGGI A S. PIETRO IN VINCOLI L’ESPERIENZA DI “12 PAROLE PER DIRE SPERANZA”

Questa mattina una belle esperienza per i ragazzi di Siena e Montepulciano a Roma per il Giubileo che hanno preso parte all’iniziativa “12 parole per dire speranza” presso la chiesa di San Pietro in Vincoli.
Il pomeriggio tutti a San Pietro per un momento musical e di fraternità.

Qui il programma di “”12 parole per dire speranza”:

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GIUBILEO: I GIOVANI DI SIENA E MONTEPULCIANO A SCUOLA DI SOLIDARIETÀ NELLE PERIFERIE DI ROMA

I Giovani di Siena e Montepulciano, a Roma per il Giubileo, oggi hanno vissuto un’esperienza particolare visitando alcuni luoghi della Capitale dove molte associazioni sono impegnate in attività di solidarietà e di prossimità con le persone più fragili tra cui l’associazione Dorean Dote,  Medicina Solidale e Fonte di Ismaele a Tor Bella Monaca, l’occupazione di S. Croce in Gerusalemme, la Caritas diocesana di Roma a Ponte Casilino, il Serpentone del Corviale, l’idroscalo di Ostia e il CEIS di Don Mario Picchi.

Un gruppo è stato ricevuto anche da Nicola Franco, presidente del VI Municipio delle Torri a Roma che comprende anche Tor Vergata e Tor Bella Monaca.

 

 

 

GIUBILEO, IERI PER I RAGAZZI DI SIENA E MONTEPULCIANO LA CATECHESI CON IL CARD. LOJUDICE E POI LA MESSA A S. PIETRO

Prosegue il Giubileo dei Giovani di Siena a e Montepulciano a Roma. Ieri i ragazzi hanno partecipato alla catechesi tenuta dal Card. Augusto Paolo Lojudice nella parrocchia dell’Ascensione al Quarticciolo. Subito dopo hanno preso parte alla messa di benvenuto a Piazza San Pietro.

Oggi i ragazzi in tutta la città di Roma faranno un’esperienza di prossimità in realtà che si dedicano agli ultimi e ai più fragili

Venerdì 1 agosto 2025 alle ore 9.30, insieme ad altri sacerdoti, confesserà i ragazzi e alle ore 11,30 celebrerà la Santa Messa nella parrocchia dell’Ascensione. Alle ore 17 guiderà la Via Crucis dei giovani delle diocesi toscane presso la chiesa di SS.Giovanni e Paolo a Roma (nel parco dei Padri Passionisti).
Mentre sabato 2 agosto 2025, alle ore 10 il card. Lojudice presiederà la santa Messa conclusiva nella parrocchia dell’Ascensione e poi sarà a Tor Vergata con i ragazzi per la veglia con Papa Leone XIV.

 

GIUBILEO: IL CARD. LOJUDICE AI GIOVANI: “A ROMA PER VIVERE UN’ESPERIENZA VERA E FORTE DI CHIESA”

È stata celebrata ieri a Roma, nella parrocchia dell’Ascensione al Quarticciolo, la Messa presieduta dal card. Augusto Paolo Lojudice che ha dato il via all’esperienza che 100 giovani delle diocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino e Montepulciano-Chiusi-Pienza vivranno in occasione del Giubileo dei Giovani.

«Nessuno è qui per fare una passeggiata – ha detto il card. Lojudice nel corso dell’omelia –. Siamo venuti a Roma per vivere un’esperienza forte, vera, di Chiesa. E per testimoniare che siamo fratelli in Cristo, pronti a costruire qualcosa di bello e di buono».

Prendendo spunto dalle letture del giorno, il Cardinale ha poi voluto richiamare i ragazzi al valore dell’impegno, della pazienza e della fiducia: «Anche quando vi sentite piccoli, inadeguati o insignificanti, ricordate che dentro ciascuno di voi c’è un grande tesoro. Il Regno di Dio è simile a un granello che cresce, a un pizzico di lievito che fermenta tutto l’impasto. Anche da una sola parola, da un gesto, può sbocciare qualcosa di grande».

Lojudice ha messo in guardia dalla tentazione dell’impazienza, come quella del popolo d’Israele che nel deserto si costruì un idolo: «La libertà costa fatica, la fede chiede tempo. Non possiamo creare un Dio a nostra immagine e somiglianza, che ci accontenta subito. Dio si rivela nel cammino, nella storia, nella realtà quotidiana, non in una risposta preconfezionata».

Un passaggio importante è stato dedicato al senso del Regno di Dio, spesso frainteso come realtà lontana, futura, o persino “da immaginario collettivo”: «Gesù non ci ha detto com’è il paradiso. Ci ha detto di preoccuparci del presente. Perché se guardi solo avanti, rischi di cadere nel fosso. Il Regno di Dio si costruisce qui, oggi, in quello che fai, in quello che dici, in come ti relazioni. È un bicchiere d’acqua, un gesto buono, una carezza data a chi soffre».

Il cardinale ha poi affidato ai giovani un compito concreto: «Fate in modo che ogni persona che incontrerete in questi giorni – altri pellegrini, volontari, passanti – possa ricevere qualcosa di bello da voi. Anche chi non ve lo chiederà. Perché la ricchezza che avete dentro diventi dono per chi ha bisogno, ora o magari in futuro».

Infine, un appello accorato alla responsabilità e alla solidarietà: «Non possiamo dimenticare chi soffre, chi vive la guerra, i bambini che muoiono. Non dipende tutto da noi, ma qualcosa sì. E quel qualcosa non può essere disatteso. Dipende dal nostro modo di guardare il mondo, di pensare, di agire, di amare».

La Messa si è conclusa con l’augurio di «un buon Giubileo, un buon pellegrinaggio», con l’invito a vivere ogni giorno come «un innesco della potenza di Dio», capaci di far germogliare la speranza anche nel cuore più arido.

TORRITA DI SIENA, DOMANI AL VIA LA NOVENA PER LA FESTA DI S. DOMENICO. L’8/8 LA S. MESSA E LA PROCESSIONE

La comunità parrocchiale di Torrita di Siena si appresta a celebrare il suo compatrono, San Domenico di Guzman. Al fondatore dell’Ordine dei frati predicatori, infatti, è dedicata la chiesa che sorge a Torrita stazione. In preparazione alla festa, domani 30 luglio 2025 verrà aperta la novena. Tutti i giorni, le SS. Messe verranno celebrate alle ore 8 e alle ore 21 (alle 20:30 la recita del Rosario; per il giorno 5 è previsto un programma particolare).

Venerdì 8 agosto 2025, festa di San Domenico, la Santa Messa delle ore 21 sarà celebrata da don Domenico Zafarana. Alla celebrazione eucaristica seguirà la processione con la partecipazione della Contrada Stazione e della locale Filarmonica “Guido Monaco-La Samba”.

 

ARRIVATI A ROMA GLI 11 PELLEGRINI DI SIENA E MONTEPULCIANO. PERCORSI OLTRE 250 KM A PIEDI

“Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa mentre raggiungete la meta della vostra fede”! E finalmente gli 11 giovani delle diocesi di Siena e Montepulciano in pellegrinaggio a piedi verso Roma sono giunti nella Capitale! Tra lacrime di gioia e di commozione hanno varcato la Porta Santa in San Pietro e ricevuto l’abbraccio della Misericordia .
Nei giorni scorsi avevano affrontato:
V tappa: Viterbo-Sutri
“Rivestiti di Cristo”
Oggi tra muri di tufo e sentieri scoscesi i nostri giovani sono arrivati a Vetralla. Piccola sosta nella chiesetta dove Sigerico si fermò percorrendo la via Francigena e poi ripartenza verso Sutri. Qui sono stati raggiunti dal Cardinale che ha trascorso con loro la sera e ha celebrato la Messa.
VI tappa: Sutri-Campagnano
Oggi tappa lunga e impegnativa che ha portato i nostri giovani a camminare per molte ore. Condivisioni, canti e preghiera hanno accompagnato anche questa tappa. Roma si avvicina e l’entusiasmo è sempre molto alto. Domani arriveranno a San Pietro e porteranno nella preghiera tutti coloro che fanno parte delle loro comunità e tutte le persone che hanno nel cuore.

GIUBILEO, GLI 11 RAGAZZI ARRIVATI A VITERBO CHE LI HA ACCOLTI CON GIOIA ED ENTUSIASMO

Gli 11 giovani, delle diocesi di Siena e Montepulciano in pellegrinaggio a piedi verso Roma, sono arrivati a Viterbo dove sono stati accolti con gioia al loro ingresso in città.
La IV tappa era : Montefiascone-Viterbo. “Pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi”.
Oggi i nostri ragazzi hanno affrontato il quarto giorno di cammino nonostante la fatica cominci a farsi sentire, nessuno di loro ha perso il sorriso e la forza di andare avanti.
 

LA TERZA TAPPA DEGLI 11 GIOVANI IN CAMMINO PER ROMA, LA META SI AVVICINA

Aggiornamento sul cammino degli 11 giovani delle diocesi di Siena e Montepulciano in pellegrinaggio a piedi verso Roma.

 

III tappa: Bolsena-Montefiascone

“Per amore del Signore”
Oggi tappa in salita per i giovani della Diocesi che hanno affrontato il terzo giorno di cammino. Nonostante la stanchezza e la salita, l’umore alto e lo stare insieme hanno reso anche questa giornata carica di gioia.

 

 

PIENZA, IL 26/7 LA FESTA DEI SANTI GIOACCHINO E ANNA NELLA PARROCCHIA DI S. ANNA IN CAMPRENA

Il prossimo 26 luglio 2025, alle ore 11,30, si terrà la festa dei santi Gioacchino e Anna nella parrocchia di S. Anna in Camprena (Pienza). Presiede la celebrazione il card. Augusto Paolo Lojudice, vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza.

Per tale occasione l’Araldo Poliziano di questa settimana ha dedicato un focus speciale a questo luogo antico e di grande trazione spirituale a firma di A. Petreni.

LE PRIME DUE TAPPE PER GLI 11 GIOVANI IN CAMMINO VERSO ROMA SULLA VIA FRANCIGENA

Gli 11 giovani delle diocesi di Siena e Montepulciano in pellegrinaggio a piedi verso Roma hanno già “bruciato” le prime due tappe.
I tappa: Radicofani-Acquapendente “Siete ricolmi di gioia”.
Oggi il gruppo giovani della Diocesi ha effettuato la prima tappa del cammino arrivando ad Acquapendente.
II tappa: Acquapendente-Bolsena
“Sarete santi perché io sono santo”. Oggi il cammino ha portato i giovani ad attraversare colline e uliveti per giungere nella meravigliosa Bolsena.