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PIENZA: IL 30/11 LA FESTA IN ONORE DEL PATRONO S. ANDREA

Il prossimo 30 novembre ricorre la Festa di Sant’Andrea, patrono di Pienza. Per l’occasione, la Cattedrale pientina ospiterà una serie di eventi celebratiVi che prenderanno il via domenica 26 novembre con il Triduo di preparazione alla Solennità e l’esposizione, alle ore 11.30, della Reliquia di Sant’Andrea.
Nei giorni di lunedì 27, martedì 28 e mercoledì 29, ogni sera, si terrà a alle ore 16.30 il Santo Rosario seguito, alle ore 17, dalla S. Messa e alle ore 21 dall’incontro “Ti racconto la vita di Sant’Andrea” con il canto della litania dedicata al Santo.
Per il giorno della Solennità, giovedì 20 novembre, ci saranno le Messe alle ore 8.30 e 11.30, poi la Celebrazione Solenne alle ore 18 presieduta dal Card. Augusto Paolo Lojudice, Vescovo della Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza. Parteciperà la Corale “Benvenuto Faranci”. Al termine della celebrazione partirà una processione che dalla Cattedrale raggiungerà Piazza Pio II dove ci sarà l’omaggio degli Sbandieratori e delle Associazioni e il dono della medaglia di Sant’Andrea ai bambini. A conclusione, dal Sagrato ci sarà la Consacrazione e la Benedizione della città.

IL MESSAGGIO DELLA CEI PER LA 46ª GIORNATA NAZIONALE PER LA VITA

Pubblichiamo il Messaggio che il Consiglio Episcopale Permanente della CEI ha preparato per la 46ª Giornata Nazionale per la Vita, che si celebrerà il 4 febbraio 2024 sul tema «La forza della vita ci sorprende. “Quale vantaggio c’è che l’uomo guadagni il mondo intero e perda la sua vita?” (Mc 8,36)». 1. Molte, troppe “vite negate” Sono numerose le circostanze in cui si è incapaci di riconoscere il valore della vita tanto che, per tutta una serie di ragioni, si decide di metterle fine o si tollera che venga messa a repentaglio. La vita del nemico – soldato, civile, donna, bambino, anziano… – è un ostacolo ai propri obiettivi e può, anzi deve, essere stroncata con la forza delle armi o comunque annichilita con la violenza. La vita del migrante vale poco, per cui si tollera che si perda nei mari o nei deserti o che venga violentata e sfruttata in ogni possibile forma. La vita dei lavoratori è spesso considerata una merce, da “comprare” con paghe insufficienti, contratti precari o in nero, e mettere a rischio in situazioni di patente insicurezza. La vita delle donne viene ancora considerata proprietà dei maschi – persino dei padri, dei fidanzati e dei mariti – per cui può essere umiliata con la violenza o soffocata nel delitto. La vita dei malati e disabili gravi viene giudicata indegna di essere vissuta, lesinando i supporti medici e arrivando a presentare come gesto umanitario il suicidio assistito o la morte procurata. La vita dei bambini, nati e non nati, viene sempre più concepita come funzionale ai desideri degli adulti e sottoposta a pratiche come la tratta, la pedopornografia, l’utero in affitto o l’espianto di organi. In tale contesto l’aborto, indebitamente presentato come diritto, viene sempre più banalizzato, anche mediante il ricorso a farmaci abortivi o “del giorno dopo” facilmente reperibili. Tante sono dunque le “vite negate”, cui la nostra società preclude di fatto la possibilità di esistere o la pari dignità con quelle delle altre persone. 2. La forza sorprendente della vita Eppure, se si è capaci di superare visioni ideologiche, appare evidente che ciascuna vita, anche quella più segnata da limiti, ha un immenso valore ed è capace di donare qualcosa agli altri. Le tante storie di persone giudicate insignificanti o inferiori che hanno invece saputo diventare punti di riferimento o addirittura raggiungere un sorprendente successo stanno a dimostrare che nessuna vita va mai discriminata, violentata o eliminata in ragione di qualsivoglia considerazione. Quante volte il capezzale di malati gravi diviene sorgente di consolazione per chi sta bene nel corpo, ma è disperato interiormente. Quanti poveri, semplici, piccoli, immigrati… sanno mettere il poco che hanno a servizio di chi ha più problemi di loro. Quanti disabili portano gioia nelle famiglie e nelle comunità, dove non “basta la salute” per essere felici. Quante volte colui che si riteneva nemico mortale compie gesti di fratellanza e perdono. Quanto spesso il bambino non voluto fa della propria vita una benedizione per sé e per gli altri. La vita, ogni vita, se la guardiamo con occhi limpidi e sinceri, si rivela un dono prezioso e possiede una stupefacente capacità di resilienza per fronteggiare limiti e problemi. 3. Le ragioni della vita Al di là delle numerose esperienze che fanno dubitare delle frettolose e interessate negazioni, la vita ha solide ragioni che ne attestano sempre e comunque la dignità e il valore. La scienza ha mostrato in passato l’inconsistenza di innumerevoli valutazioni discriminatorie, smascherandone la natura ideologica e le motivazioni egoistiche: chi, ad esempio, tentava di fondare scientificamente le discriminazioni razziali è rimasto senza alcuna valida ragione. Ma anche chi tenta di definire un tempo in cui la vita nel grembo materno inizi ad essere umana si trova sempre più privo di argomentazioni, dinanzi alle aumentate conoscenze sulla vita intrauterina, come ha mostrato la recente pubblicazione Il miracolo della vita, autorevolmente presentata dal Santo Padre. Quando, poi, si stabilisce che qualcuno o qualcosa possieda la facoltà di decidere se e quando una vita abbia il diritto di esistere, arrogandosi per di più la potestà di porle fine o di considerarla una merce, risulta in seguito assai difficile individuare limiti certi, condivisi e invalicabili. Questi risultano alla fine arbitrari e meramente formali. D’altra parte, cos’è che rende una vita degna e un’altra no? Quali sono i criteri certi per misurare la felicità e la realizzazione di una persona? Il rischio che prevalgano considerazioni di carattere utilitaristico o funzionalistico metterebbe in guardia la retta ragione dall’assumere decisioni dirimenti in questi ambiti, come purtroppo è accaduto e accade. Da questo punto di vista, destano grande preoccupazione gli sviluppi legislativi locali e nazionali sul tema dell’eutanasia. Così gli sbagli del passato si ripetono e nuovi continuamente vengono ad aggiungersi, favoriti dalle crescenti possibilità che la tecnologia oggi offre di manipolare e dominare l’essere umano, e dal progressivo sbiadirsi della consapevolezza sulla intangibilità della vita. Deprechiamo giustamente le negazioni della vita perpetrate nel passato, spesso legittimate in nome di visioni ideologiche o persino religiose per noi inaccettabili. Siamo sicuri che domani non si guarderà con orrore a quelle di cui siamo oggi indifferenti testimoni o cinici operatori? In tal caso non basterà invocare la liceità o la “necessità” di certe pratiche per venire assolti dal tribunale della storia. 4. Accogliere insieme ogni vita Nella Giornata per la vita salga dunque, da parte di tutte le donne e gli uomini, un forte appello all’impossibilità morale e razionale di negare il valore della vita, ogni vita. Non ne siamo padroni né possiamo mai diventarlo; non è ragionevole e non è giusto, in nessuna occasione e con nessuna motivazione. Il rispetto della vita non va ridotto a una questione confessionale, poiché una civiltà autenticamente umana esige che si guardi ad ogni vita con rispetto e la si accolga con l’impegno a farla fiorire in tutte le sue potenzialità, intervenendo con opportuni sostegni per rimuovere ostacoli economici o sociali. Papa Francesco ricorda che «il grado di progresso di una civiltà si misura dalla capacità di custodire la vita, soprattutto nelle sue fasi più fragili» (Discorso all’associazione Scienza & Vita, 30 maggio 2015). La drammatica crisi demografica attuale dovrebbe costituire uno sprone a tutelare la vita nascente. 5. Stare da credenti dalla parte della vita Per i credenti, che guardano il mistero della vita riconoscendo in essa un dono del Creatore, la sua difesa e la sua promozione, in ogni circostanza, sono un inderogabile impegno di fede e di amore. Da questo punto di vista, la Giornata assume una valenza ecumenica e interreligiosa, richiamando i fedeli di ogni credo a onorare e servire Dio attraverso la custodia e la valorizzazione delle tante vite fragili che ci sono consegnate, testimoniando al mondo che ognuna di esse è un dono, degno di essere accolto e capace di offrire a propria volta grandi ricchezze di umanità e spiritualità a un mondo che ne ha sempre maggiore bisogno.

Il Consiglio Episcopale Permanente della Conferenza Episcopale Italiana

IL LINK DEL PRIMO INCONTRO DI FORMAZIONE BIBLICA

È possibile scaricare il primo incontro di formazione biblica tenuto nell’arcidiocesi di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino e curato da don Roberto Bianchini, rettore della Cappella Universitaria di Siena. Il link per visualizzare il video è il seguente: https://drive.google.com/file/d/1V-dmAJyts3bHPAbes7FGMeDBJD_O8Ldm/view?usp=share_link.

La nostra diocesi – in comunione con la Chiesa sorella di Siena – sta riflettendo nell’anno pastorale in corso intorno al Vangelo secondo Giovanni. Il video che ci viene suggerito vuole ancor più avvicinarci alla Sacra Scrittura e ai tesori che essa contiene.

CHIANCIANO, RIPRESI GLI INCONTRI DELLA USMI DIOCESANA

Ieri pomeriggio presso la casa Sacro Cuore a Chianciano sono ripresi gli incontri della USMI (Unione delle Superiore Maggiori d’Italia) diocesana. Dopo l’accoglienza della nuova comunità delle suore dei Semi del Verbo le suore si sono confrontate tra loro ascoltandosi e dialogando insieme. Il tutto è stato vissuto in bel clima di sororità.

LA PIEVE DI SINALUNGA IN FESTA PER LA MADONNA DEL ROSARIO

Sono iniziati lo scorso sabato 30 settembre i festeggiamenti per la Madonna del Rosario a Pieve di Sinalunga. Ad aprire le celebrazioni l’arcivescovo di Gaeta mons. Luigi Vari che, accolto dal parroco don Claudio Porelli e dal vicario parrocchiale don Davide Campeggiani, ha presieduto la solenne Eucaristia vespertina alla presenza della comunità della Pieve. Domenica mattina 1 ottobre, per la prima volta, si è tenuta la benedizione dei portatori dell’immagine della Madonna (che verrà portata in processione l’8 ottobre) e la consegna del foulard distintivo, oltre alla benedizione delle auto presenti nel piazzale della Parrocchia. Domattina – martedì 3 ottobre – alle ore 11.00 la solenne celebrazione eucaristica presieduta dal nostro vescovo card. Augusto Paolo Lojudice che sarà animata dal coro parrocchiale. I festeggiamenti proseguiranno fino a domenica prossima.

IL 24/9 LA CONVOCAZIONE DIOCESANA A CHIANCIANO TERME

È prevista per domenica 24 settembre 2023 la Convocazione Diocesana per la Chiesa di Montepulciano-Chiusi-Pienza. L’incontro si terrà presso la Cripta della chiesa S. Maria della Stella a Chianciano Terme.

Il programma prevede l’accoglienza alle ore 15.15, poi alle 15.30 la recita della preghiera del cammino sinodale. Alle 15.45 ci sarà l’ascolto dei giovani che questa estate hanno partecipato alla GMG di Lisbona, mentre alle 16.15 l’intervento sul cammino sinodale del Prof. Pierpaolo Triani, membro del comitato nazionale del Sinodo. A seguire ci sarà un momento di intervento e ascolto dell’Assemblea e infine, a conclusione, la Celebrazione del Vespro.

IL CARD. LOJUDICE INCONTRA L’ASSOCIAZIONE “DURANTE DOPO DI NOI”

Ieri sera il Card. Augusto Paolo Lojudice ha incontrato l’ Associazione “Durante dopo di noi”, presso i locali della parrocchia del SS. Nome di Maria a Querce al Pino (Chiusi). Il acrd. Lojudice si è intrattenuto a cena con i ragazzi e le loro famiglie.

All’incontro erano presenti anche i giovani  studenti della Facoltà di Archeologia dell’Università Roma Tre che, guidati dal prof. Matteo Braconi, stanno partecipando ad una campagna di scavo alla catacomba di Santa Mustiola.

A SIENA E MONTEPULCIANO UN CONVEGNO DEDICATO A SANTA BRIGIDA E SANTA CATERINA, PATRONE D’EUROPA

“Brigida e Caterina: due patrone per l’Europa” è il titolo del convegno che si svolgerà tra Siena e Montepulciano nei giorni di sabato 16 settembre e sabato 23 settembre prossimi.

Il convegno è promosso dall’Archivio di Stato di Siena, dal Ministero per la Cultura, e dalla Società Bibliografica Toscana, in occasione del 650° anniversario del Transito di santa Brigida di Svezia (1373-2023). Al convegno illustreranno le loro relazioni studiosi provenienti dalle Università italiane e straniere, mettendo in luce i legami storici tra le due sante patrone d’Europa, l’impegno che esse profusero per migliorare la società del loro tempo e il ruolo che esse ebbero nel far ritornare la Santa Sede a Roma da Avignone dove era in esilio da oltre settanta anni.

Durante i lavori della prima sessione, presso l’Archivio di Stato di Siena, a Palazzo Piccolomini, dove verrà inaugurata una mostra documentaria e l’avvocato Paolo Tiezzi Maestri presenterà la mostra e il catalogo dal titolo: “Brigida e Caterina: le sante del libro”. La mostra rimarrà visitabile, sempre presso l’Archivio di Stato di Siena, anche nei mesi successivi.

Questo convegno è la prima iniziativa che vede le due diocesi di Siena-Colle val d’Elsa-Montalcino e Montepulciano-Chiusi-Pienza, unite nel promuovere un evento importante, a distanza di un anno da quando sono state unite sotto lo stesso Vescovo, il cardinale Augusto Paolo Lojudice.

Per i dettagli degli interventi delle due giornate, è possibile fare riferimento alle locandine sotto riportate:

IL PAPA E I LEADER CRISTIANI A SAN PIETRO, UNA VEGLIA ECUMENICA PER AVVIARE IL SINODO

Patriarchi orientali e vescovi protestanti, rappresentanti ecumenici e delegati fraterni, cardinali di vecchia e nuova creazione, ragazzi di diversi Paesi e diverse confessioni. E al centro il Papa. Sarà un simbolo di quel “camminare insieme” alla base dell’intero processo sinodale, la veglia ecumenica in programma il prossimo 30 settembre in Piazza San Pietro (lo stesso giorno in cui si celebrerà un Concistoro per la creazione di 21 nuove porpore), che vedrà la partecipazione di giovani e rappresentanti di altre confessioni cristiane. Tra cui, tra gli altri, Bartolomeo, Teofilo III e Justin Welby. La veglia dal titolo “Together – Raduno del Popolo di Dio” – nata da “un sogno” espresso da frère Alois, priore di Taizé tre anni fa – apre la strada al Sinodo sulla sinodalità, al via il 4 ottobre in Vaticano, dopo un processo di circa tre anni che ha coinvolto le diocesi dei cinque continenti.

“La sfida di questo Sinodo è imparare a camminare più strettamente insieme, ascoltando lo Spirito, per diventare una Chiesa più sinodale, con l’obiettivo di annunciare il Vangelo nel mondo d’oggi”, ha detto durante la conferenza di presentazione in Sala Stampa vaticana, suor Nathalie Becquart, sottosegretaria della Segreteria generale del Sinodo, offrendo le chiavi di lettura di questo evento legato a doppio filo al percorso sinodale. In particolare, la religiosa francese ha richiamato le parole di Papa Francesco secondo il quale “non ci può essere sinodalità senza ecumenismo e non c’è ecumenismo senza sinodalità”. E lo stesso Documento preparatorio proponeva il dialogo con le altre confessioni cristiane come uno dei 10 temi da esplorare durante la fase di consultazione locale.

Sarà pertanto fortemente simbolico vedere in Piazza San Pietro i leader di Chiese ortodosse, protestanti, evangeliche, insieme ad alcuni delegati fraterni, stare a fianco al Papa e accompagnarlo nell’avvio di un processo che trae le sue radici dal Concilio Vaticano II. Saranno presenti, naturalmente, pure i membri della XVI assemblea generale del Sinodo dei vescovi che inizieranno così la loro tappa romana prima di partire la sera stessa per la Fraterna Domus di Sacrofano. In questo enorme complesso a una ventina di minuti da Roma, luogo di quiete e di verde, si terrà un ritiro spirituale di tre giorni prima della Messa di apertura della sessione sinodale, la mattina del 4 ottobre.

Illustrando nel dettaglio il programma della Veglia, che si terrà dalle 17 alle 19, suor Becquart ha spiegato che l’appuntamento, aperto da canti e momenti musicali come “espressione di gratitudine”, prevede l’introduzione di Papa Francesco, seguita da una preghiera del Patriarca ecumenico Bartolomeo e la lettura della Parola di Dio. Le intercessioni saranno lette invece da un capo di Chiesa o delegato fraterno al Sinodo, mentre il Padre Nostro verrà introdotto dall’arcivescovo Welby. Previste poi una preghiera conclusiva e la benedizione congiunta di Francesco e di tutti i dodici capi delle Chiese e dei leader cristiani.

Benediranno la Piazza – incorniciata dalle chiome multiformi di alberi diversi allestiti da Confagricoltura – dove saranno riuniti giovani circa 3 mila giovani 18 ai 35 anni provenienti da diversi Paesi europei e appartenenti a tutte le Chiese cristiane, come ha spiegato dal banco dei relatori fratel Matthew che dal 3 dicembre ricoprirà la carica di priore di Taizé. La veglia, ha sottolineato, è al centro di un weekend di preghiera e condivisione per ragazzi e ragazze che si ritroveranno a Roma da venerdì 29 settembre a domenica 1° ottobre. “È una bella collaborazione in stile sinodale”, ha detto suor Natalie Becquart, aggiungendo in italiano il principio reiterato più volte dal Papa che “il cammino si fa camminando”.

(Fonte: VaticanNews)