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CHIUSI, QUESTA SERA NEL DUOMO DI S. SECONDIANO IL CONCERTO DELL’ACCADEMIA MUSICALE CHIGIANA

Valdichiana2025 Capitale Toscana della Cultura prosegue il suo viaggio musicale con una preziosa collaborazione: quella con l’Accademia Musicale Chigiana, realtà di eccellenza a livello internazionale
Il quarto e ultimo concerto si terrà questa sera a Chiusi nel Duomo (Cattedrale di San Secondiano) alle21,15.
A esibirsi in una serata di grande fascino e prestigio sulle note della Sonata per violino e pianoforte, n. 2 in Re minore op. 121 “Grosse Sonate” Robert Schumann e il Sestetto per archi, n. 2 in Sol maggiore op. 36 di Johannes Brahms: Salvatore Accardo, violino, Laura Gorna, violino, Francesco Fiore, violino, Cecilia Radic, violoncello, Francesca Senatore, viola, Matteo Fabi, violoncello, Stefania Redaelli, pianoforte. INGRESSO LIBERO E GRATUITO

MONTEPULCIANO, IL BRAVIO DELLE BOTTI. UNA STORIA CHE DURA DA 51 ANNI

In occasione del Bravio delle botti di Montepulciano che si terrà il prossimo 31 agosto 2025 proponiamo una riflessione di Antonio Garosi pubblicata sull’Araldo Poliziano:

Questa è la storia di un parroco e di una data. Il parroco in questione è Don Marcello Del Balio: impegnato nel sociale, molti lo ricordano per le lezioni pomeridiane offerte ai bambini che avevano un’interrogazione il giorno dopo, o semplicemente bisogno di aiuto con i compiti. La data è quella del 29 settembre 1974, l’anno in cui il Bravìo delle botti ha emesso il suo primo vagito.

E dire che, in questo mezzo secolo di vita, ne sono successe di cose. Tanto che il Bravìo, oggi cinquantunenne, sembra averne preso l’esperienza: ha imparato col tempo a smussare gli spigoli (proprio come gli spingitori, quando fanno rotolare le botti, nei passaggi più stretti), lavorando sul proprio carattere per diventare sempre più accattivante agli occhi di chi lo osserva.

L’idea geniale di Don Marcello fu quella di «unire dividendo»: la città venne suddivisa in contrade, un’apparente contraddizione che, proprio per questo, rientra appieno nei canoni di un’intuizione brillante.

D’altronde, una delle frasi che ripeteva spesso ai componenti della Pro Loco dell’epoca era: «Non vorrei che succedesse come nelle città, dove non si conoscono da porta a porta», riferendosi naturalmente ai cittadini.

Questa frase è diventata un po’ il motto della manifestazione, tanto da essere riportata anche sul sito ufficiale del Magistrato delle Contrade.

L’idea favorì subito l’aggregazione tra cittadini di età e condizione sociale diverse, uniti dal desiderio di vedere primeggiare la propria contrada. E non parliamo solo della corsa con le botti, ma anche della realizzazione di bandiere, fazzoletti e persino costumi cuciti a mano, che fin dall’inizio riportavano, oltre ai colori, gli stemmi dei rioni. Non furono inventati ex novo, ma ripresi fedelmente da quelli medievali. Già allora, nel ‘300, infatti, esistevano le contrade, con funzioni legate alla cura del territorio e alla gestione dei pozzi: si può immaginare quanto fosse preziosa, allora, la risorsa acqua!

Quanto al Santo Patrono di Montepulciano, San Giovanni Decollato, allora, in suo onore, veniva disputata una corsa con i cavalli «alla lunga», che partiva cioè da fuori le mura e seguiva poi al loro interno il percorso attuale della sfida con le botti e a cui chiunque possedesse un cavallo poteva partecipare.

Proprio le botti sono un’altra trovata dell’acutissimo parroco di Santa Lucia che legò in modo indissolubile la sua invenzione con il vino Nobile di Montepulciano, prodotto principe del territorio.

I primi anni non furono facili: si discuteva su tutto, persino sui confini delle contrade e sull’appartenenza di un palazzo o di un vicolo all’una o all’altra. Momenti difficili arrivarono anche quando qualcuno pensò di imitare il Palio di Siena, esasperando eccessivamente le rivalità. Ma quando si comprese che il Bravìo non aveva bisogno di imitare nessuno, e poteva vivere di vita propria, arrivò la svolta: alla sola giornata dell’ultima domenica di agosto si affiancò un’intera settimana di feste, il corteo dei ceri, premi per le varie sfaccettature della manifestazione, senza dimenticare gli eventi promossi dalle singole contrade.

A ben vedere, sono stati utili anche litigi e contrasti: oggi tutto è regolamentato e curato nei dettagli, i dissidi sono minimi e la manifestazione è conosciuta in tutto il mondo.

Ecco, dunque, l’auspicio personale dell’autore di queste righe, per far sì che questa meravigliosa macchina possa crescere ancora: inserire nel corteo del giovedì sera una rappresentanza delle attuali frazioni. Qualcuno potrebbe obiettare che molti già partecipano, provenendo dai territori vicini. Sì, va bene, però… secondo me avere una rappresentanza ufficiale nel corteo è un’altra cosa. E contribuirebbe a rendere ancor più conosciuto e apprezzato il nostro giovane, vecchio Palio!

 

MONTEPULCIANO, IL 23 E 24/8 IL MERCATINO DI SOLIDARIETÀ PER SOSTENERE LA CARITAS NELL’AIUTO ALLE FAMIGLIE BISOGNOSE

Si chiama “Aiutaci ad aiutare” il mercatino di solidarietà promosso dalla Caritas diocesana di Montepulciano-Chiusi-Pienza che si terrà il 23 e il 24 agosto 2025 dalle ore 10 alle ore 19 (orario continuato) presso il Loggiato di Piazza delle Erbe a Montepulciano. Lo slogan scelto quest’anno è “Diamo continuità agli antichi corredi delle nonne”.

“Le antiche tovaglie, lenzuola, telerie- spiega Don Vittorio Giglio, direttore della Caritas diocesana – che verranno donate con amore riprenderanno vita idealmente per offrire una nuova speranza a chi è in difficoltà” .

“Il ricavato – aggiunge don Giglio – sarà interamente destinato all’acquisto di prodotti di prima necessità in favore delle famiglie bisognose del territorio della nostra diocesi”.

IL 22/8 LA CHIESA ITALIANA ADERISCE ALLA GIORNATA DI DIGIUNO E PREGHIERA PER LA PACE

Questa mattina, al termine dell’Udienza Generale, Papa Leone XIV ha invitato “tutti i fedeli a vivere la giornata del 22 agosto in digiuno e preghiera, supplicando il Signore che ci conceda pace e giustizia e che asciughi le lacrime di coloro che soffrono a causa dei conflitti in corso”.
La Chiesa in Italia aderisce a questo invito, chiedendo alle comunità ecclesiali di invocare il dono della riconciliazione per la nostra Terra che, ha sottolineato il Pontefice, “continua ad essere ferita da guerre in Terra Santa, in Ucraina, e in molte altre regioni del mondo”.
“Ci uniamo al pressante appello del Santo Padre: il perdurare di situazioni di violenza, odio e morte ci impegna a intensificare la preghiera per una pace disarmata e disarmante, supplicando la Beata Vergine Maria Regina della Pace di allontanare da ogni popolo l’orrore della guerra e di illuminare le menti di quanti hanno responsabilità politiche e diplomatiche”, afferma il Card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI ricordando che “la pace non è un’utopia spirituale: è una via umile, fatta di gesti quotidiani, che intreccia pazienza e coraggio, ascolto e azione. E che chiede oggi, più che mai, la nostra presenza vigile e generativa (Leone XIV, Udienza ai Vescovi della Conferenza Episcopale Italiana, 17 giugno 2025).

DA CHIUSI SCALO L’APPELLO PER LA TRAGEDIA IN CONGO, I CRISTIANI LE PRIME VITTIME

Mentre si parla di pace in particolare in Ucraina e Terra Santa, la popolazione della Repubblica Democratica del Congo vive un calvario senza precedenti. L’appello su questa tragedia arriva dalla parrocchia Santa Maria della Pace di Chiusi Scalo da anni legata con progetti missionari ed iniziative a quel paese africano. Ma non solo il viceparroco, Don Jean de Dieu Kahongya Nduhi Ya Vusa è più volte tornato in patria per portare conforto e aiuti alla popolazione.
Dalla parrocchia Chiusi sottolineano come “da giovedì a domenica mattina scorsi, i terroristi islamici ADF hanno ucciso, bruciato persone e case. Molti sono stati portati via insieme ai loro beni. Presi di mira soprattutto i cristiani”.
“Tutto questo – continuano – sta accadendo a Mbimbi, nella zona Nord della parrocchia Cattolica di Oicha, a quasi 80 km da Butembo e 30 km da Beni dove si trovano i servizi dell’ ONU e quelli del governatorato ( prefettura) da quando Goma, capo luogo della provincia, è sotto il controllo dei ribelli di M23 sostenuti dal Rwanda per sfruttare le ricchezze sottosuolo.

DAL 29 AL 31/8 LA “TRE GIORNI BIBLICA” SUGLI ATTI DEGLI APOSTOLI

Dal 29 al 31 agosto 2025 si terrà il tradizionale appuntamento  della “Tre Giorni Biblica” presso la parrocchia di Vico Alto a Siena.

L’iniziativa, che è promossa dall’arcidiocesi di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino, dalla diocesi di Montepulciano -Chiusi-Pienza e dal Gruppo Diocesano di Animazione Biblica, avrà come tema gli Atti degli Apostoli, testo che accompagnerà la lectio divina diocesana.

Previsti gli interventi di Mons. Benedetto Rossi, Marta Biagioli, Luca Mazzinghi, Anna Giorgi e Claudio Bottini. La Messa del Cardinale Augusto Paolo Lojudice, prevista in locandina per domenica 31 agosto, sarà celebrata invece sabato 30 agosto, sempre alle 11.30.
La “Tre Giorni” diventa anche esperienza non solo di approfondimento biblico ma anche di preghiera attraverso i momenti previsti e di fraternità con i pranzi che è possibile condividere (vedere locandina).

IL MESE DI AGOSTO RICCO DI CELEBRAZIONI PATRONALI IN TUTTA LA DIOCESI. SULL’ARALDO POLIZIANO IL FOCUS

Il mese di agosto è per la nostra diocesi costellato dalle celebrazioni patronali di numerose comunità. Ecco una rassegna:
Montisi e la Madonna delle Nevi: Il 5 agosto Montisi ha celebrato la Madonna delle Nevi, patrona del paese; in suo onore si disputa la celebre «Giostra di Simone», nella cui 55ª edizione di domenica 3 agosto, si è aggiudicata il «Panno» la contrada della Torre, che è tornata al successo dopo un digiuno di dieci anni. La rievocazione storica, con corteo in costume, sbandieratori e quattro «carriere» in cui il
cavaliere di ogni contrada deve infilare con la lancia un anello sulla campanella di un fantoccio, si tiene nel campo antistante il santuario della Madonna delle Nevi. Le celebrazioni, rinvigorite a partire dal 1972 grazie all’impegno dei paesani e all’impulso del parroco mons. Elio Benvenuti, nacquero proprio con l’obiettivo di raccogliere fondi per i necessari restauri del Santuario, ad oggi chiuso in attesa di inderogabili interventi statici.
San Domenico, compatrono di Torrita: L’8 agosto Torrita di Siena ha ricordato il suo compatrono, san Domenico di Guzman, al quale nel 1939 venne intitolata la prima chiesa parrocchiale del quartiere della stazione; la festa è stata preparata da un novenario in cui ogni giorno è stata celebrata la Santa Messa da un sacerdote diverso, culminando il giorno della festa con una solenne processione per le strade del paese.
Tre feste per san Lorenzo: Il giorno successivo, 9 agosto, nel piccolo borgo di Monterongriffoli, la solennità di san Lorenzo ha visto per la prima volta la visita del cardinale Augusto Paolo Lojudice da quando ha assunto il governo pastorale della nostra diocesi.
San Lorenzo è inoltre patrono di Sarteano, dove si disputa la Giostra del Saracino, un torneo equestre medievale con cinque cavalieri che, lanciati al galoppo, devono infilare l’anello di 6 cm sullo scudo del fantoccio rappresentante un saraceno.
A Valiano (frazione di Montepulciano) i festeggiamenti patronali in onore del Martire si
sono svolti dal 2 al 10 agosto, con un ricco programma di eventi culturali, sportivi, musicali ed enogastronomici organizzati da Pro Loco e Parrocchia.
Il palio a San Casciano dei Bagni: A San Casciano dei Bagni in onore di san Cassiano si è corso la seconda domenica di agosto il tradizionale palio: la competizione, preceduta dal Corteo storico e dal «Lancio della Sfida», coinvolge le quattro contrade in giochi popolari (corsa col sacco, ruzzolone, palo grasso) fino alla gara di abilità con la carriola e la rana.
L’Assunzione di Maria a Pienza. Pienza celebra domani  15 agosto l’Assunzione della Beata Vergine, alla quale è intitolata la concattedrale. La solennità è stata introdotta da una novena con celebrazioni giornaliere del Rosario e della Santa Messa, momenti di preghiera comunitaria che assumono solenne rilievo in questo anno in cui la concattedrale è chiesa giubilare. Questa sera, avrà luogo il tradizionale spettacolo pirotecnico, che si inserisce nella serie di eventi civili e culturali che
arricchiscono questa festa pientina.
Montepulciano e il Bravìo per san Giovanni. Infine il 29 agosto la Chiesa tutta ricorda il martirio di san Giovanni Battista, che è festa patronale per Montepulciano e per la nostra diocesi. Ad essa è collegato il Bravio delle Botti, che si disputerà domenica 31 agosto; è una sfida di forza, tradizione e folclore medievale capace non solo di attirare molti turisti, ma anche – e soprattutto – di rinsaldare i  legami di collaborazione e di fede nel tessuto sociale poliziano

TORRITA DI SIENA, IL 10/8 A CILIANO LA FESTA DI SAN LORENZO

Domenica 10 agosto 2025 si svolgerà a Ciliano (Torrita di Siena) la tradizionale festa di San Lorenzo. Al mattino, la celebrazione eucaristica delle  ore11, mentre al pomeriggio il Rosario alle 17:30 seguito dalla Santa Messa e dalla processione presiedute da don Roberto Bianchini, parroco a Siena e rettore della cappella universitaria senese.

La giornata si concluderà con un momento di festa popolare accompagnato dalla visione guidata del cielo a cura della Società Astronomica Poliziana.

MONTISI: IL CARD. LOJUDICE ALLA FESTA DELLA MADONNA DELLE NEVI

Con una Santa Messa presieduta dal nostro vescovo, il cardinale Augusto Paolo Lojudice, la comunità di Montisi ha oggi festeggiato la sua patrona, la Madonna delle Nevi.
La celebrazione si è svolta sul sagrato del santuario a lei dedicato, inagibile dal 2014 a causa di problemi strutturali. Numerosa la partecipazione della gente del paese, insieme alle autorità civili e militari del comune di Montalcino, ai rappresentanti della Pro Loco Giostra di Simone – che organizza anche l’omonima rievocazione storica del 5 agosto – e delle quattro contrade del borgo: Castello, Piazza, San Martino e Torre. Proprio quest’ultima era presente con il “Panno”, premio della Giostra conquistato domenica 3 agosto, a dieci anni dalla sua ultima vittoria.
Durante la celebrazione è stata esposta e utilizzata una preziosa tovaglia d’altare, carica di significato per la comunità di Montisi. Il manufatto, infatti, fu donato al santuario da padre Paolo Barbieri, O.F.M., originario del paese, che proprio in quella chiesa celebrò la sua prima Messa il 5 agosto 1926. Divenuto poi missionario in Cina, vi trascorse lunghi anni di dura prigionia a causa della fede prima di far ritorno in Italia. La tovaglia, finemente ricamata in seta policroma con motivi vegetali e il monogramma mariano, reca un’iscrizione in caratteri cinesi tradizionali:
«Il santo fondatore san Francesco proveniente dalla terra di Assisi ha superato le prove e i dolori del mondo. Ha accettato precocemente l’insegnamento sacro, ritirandosi dal mondo e vivendo con austerità, semplicità e cuore buono. Ha fondato tre ordini religiosi producendo santi e saggi. La sua opera ha lasciato un segno incancellabile, portando la pace e la fede ovunque. Coloro che seguono il suo esempio vivono secondo le leggi della carità e della bontà. Le sue azioni sono degne di eterna gloria, poiché ha ricevuto il segno delle cinque ferite e si è innalzato trionfante verso i cieli. Oh, grande santo, ora seduto gloriosamente tra i troni celesti, la tua luce risplenda per sempre. Che la tua virtù regni eterna. A te ci inchiniamo e rendiamo onore».

a cura di Don Davide Campeggiani

GIUBILEO DEI GIOVANI; LA MESSA CONCLUSIVA CON PAPA LEONE XIV: “ASPIRATE A COSE GRANDI”

“Aspirate alle cose grandi”, come Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis, perché la fragilità non è “un tabù” e “la pienezza della nostra esistenza non dipende da ciò che accumuliamo né, da ciò che possediamo”. Papa Leone XIV parla ad oltre un milione di giovani radunati a Tor Vergata per il momento conclusivo del Giubileo dei giovani e dimostra di prendere sul serio la loro condizione, a partire da una sete di infinito che brucia forte nel cuore e che non chiede altro che di essere saziata. Paragona l’itinerario compiuto in questi giorni dal “popolo giovane”, incontrato per la prima volta, al cammino compiuto dai discepoli di Emmaus e descrive la speranza come uno sgabello che serve ai bambini per affacciarsi alla finestra di Dio. “E’ bello, anche a vent’anni,” spalancare quella finestra sull’infinito, imparando a dire noi ai “surrogati inefficaci” della speranza. Perché, come diceva Papa Francesco durante la Giornata mondiale della gioventù di Lisbona, “non siamo malati, siamo vivi”, e siamo fatti per “non per una vita dove tutto è scontato e fermo, ma per un’esistenza che si rigenera costantemente nel dono, nell’amore”, gli ha fatto eco Prevost.

“Una cascata di grazia per la Chiesa e il mondo intero”:
così il Papa ha definito il Giubileo dei giovani, durante l’Angelus, in cui ha affidato ancora una volta al Signore le due pellegrine scomparse in questi giorni e ha citato i giovani di Gaza e dell’Ucraina, insieme a tutti i giovani che soffrono “in ogni terra ferita dalla guerra”.

“Dopo questo Giubileo, il pellegrinaggio di speranza dei giovani continua e ci porterà in Asia”,

ha poi detto  dando ai giovani l’appuntamento a Seoul, per la Giornata mondiale della Gioventù, dal 3 all’8 agosto 2027 sul tema: ‘Abbiate coraggio, io ho vinto il mondo’”. Alla fine, fuori programma, acclamato dall’immensa platea di giovani che scandiva il suo nome, Leone XIV è tornato a sorpresa sul palco, per salutarli ancora una volta con un appello a braccio:

“Chiedo che voi portiate un saluto anche a tanti giovani che non hanno potuto stare qui con noi, in tanti Paesi dove era impossibile uscire. Portate questa gioia, questo entusiasmo a tutto il mondo! Voi siete sale della terra, luce del mondo: portate questo saluto a tutti i vostri amici, a tutti i giovani che hanno bisogno di speranza. Grazie di nuovo a tutti voi e buon viaggio!”

La fragilità “non è un tabu”, “è parte della meraviglia che siamo”,
l’esordio dell’omelia, in cui il Papa si è soffermato sull’incontro con il Risorto  “che cambia la nostra esistenza, che illumina i nostri affetti, desideri, pensieri”. “Siamo fatti così: siamo fatti per questo”, il paragone con i fiori nei prati: “Non per una vita dove tutto è scontato e fermo, ma per un’esistenza che si rigenera costantemente nel dono, nell’amore”.

“Aspiriamo continuamente a un ‘di più’ che nessuna realtà creata ci può dare”, il ritratto dei giovani: “sentiamo una sete grande e bruciante a tal punto, che nessuna bevanda di questo mondo la può estinguere”. “Di fronte ad essa, non inganniamo il nostro cuore, cercando di spegnerla con surrogati inefficaci!”,

ha esclamato il Pontefice: “Ascoltiamola, piuttosto! Facciamone uno sgabello su cui salire per affacciarci, come bambini, in punta di piedi, alla finestra dell’incontro con Dio. Ci troveremo di fronte a Lui, che ci aspetta, anzi che bussa gentilmente al vetro della nostra anima. Ed è bello, anche a vent’anni, spalancargli il cuore, permettergli di entrare, per poi avventurarci con Lui verso gli spazi eterni dell’infinito”. Poi la citazione di Sant’Agostino: “Tu eri dentro di me e io fuori. Lì ti cercavo. Mi chiamasti, e il tuo grido sfondò la mia sordità”. “Sono parole molto belle”, ha commentato Papa Leone in spagnolo, che ricordano quelle pronunciate da Papa Francesco durante la Giornata mondiale della Gioventù di Lisbona:

“Ognuno è chiamato a confrontarsi con grandi domande che non hanno una risposta semplicistica o immediata, ma invitano a intraprendere un viaggio, a superare se stessi, a andare oltre, a un decollo senza il quale non c’è volo. Non allarmiamoci, quindi, se ci troviamo interiormente assetati, inquieti, incompleti, desiderosi di senso e di futuro. Non siamo malati, siamo vivi!”.

“C’è una domanda bruciante nei nostri cuori, un bisogno di verità che non possiamo ignorare, che ci porta a chiederci: cos’è la vera felicità? Qual è il vero significato della vita?”, ha detto il Papa in inglese: “Cosa può liberaci dall’essere intrappolati nell’insulsaggine, nella noia e nella mediocrità?”.

“La pienezza della nostra esistenza non dipende da ciò che accumuliamo né, da ciò che possediamo.
È legata piuttosto a ciò che con gioia sappiamo accogliere e condividere”,’ il segreto offerto ai giovani.

“Comprare, ammassare, consumare, non basta”,
il monito: “Abbiamo bisogno di alzare gli occhi, di guardare in alto, alle cose di lassù, per renderci conto che tutto ha senso, tra le realtà del mondo, solo nella misura in cui serve a unirci a Dio e ai fratelli nella carità, facendo crescere in noi sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, di perdono, di pace, come quelli di Cristo”.

“Aspirate a cose grandi, alla santità, ovunque siate. Non accontentatevi di meno”.
E’ la consegna del Papa ai giovani. “La nostra speranza è Gesù”, ha ribadito Leone XIV: “È Lui, come diceva San Giovanni Paolo II, che suscita in voi il desiderio di fare della vostra vita qualcosa di grande, per migliorare voi stessi e la società, rendendola più umana e fraterna”. “Teniamoci uniti a Lui, rimaniamo nella sua amicizia, sempre – la raccomandazione del Pontefice – coltivandola con la preghiera, l’adorazione, la comunione eucaristica, la Confessione frequente, la carità generosa, come ci hanno insegnato i beati Piergiorgio Frassati e Carlo Acutis, che presto saranno proclamati canti”.

Fonte: Agensir

GIUBILEO, A TOR VERGATA 1 MILIONE DI GIOVANI CON LEONE XIV. LA RIFLESSIONE DEL CARD. LOJUDICE

Il card. Augusto Paolo Lojudice su Avvenire oggi riflette sul milione di giovani che erano ieri sera a Tor Vergata e che oggi parteciperanno alla Santa messa con Leone XIV.

“Essere a Tor Vergata, ancora una volta dopo 25 anni, è scuola di umanità e di condivisione. Vorrei che dal Giubileo dei giovani si alzasse un fortissimo anelito di pace, una richiesta collettiva così travolgente e intensa da non poter essere ignorata dai potenti della terra che mettono a rischio il futuro di tutti. Mai più la guerra”. A dirlo è il cardinale Augusto Paolo Lojudice, presidente dei vescovi toscani che ieri sera ha condiviso con i ragazzi di Siena e Montepulciano l’emozione e la spiritualità profonda della veglia insieme al Santo Padre Leone XIV ed oggi concelebrerà con il Pontefice.

“Venticinque anni fa – racconta il cardinale – ero il parroco di Tor Bella Monaca dove accogliemmo per il servizio mensa, tantissimi dei ragazzi della spianata di Tor Vergata. Erano tempi diversi, senza ancora la “dittatura dei social” e dei telefonini. I giovani erano stupendi allora come oggi, ma con la voglia di stare insieme uno accanto all’altro”. Tanti, ora adulti (compreso il parroco del Quarticciolo che ci ha accolto) legano a quella notte del 2000 la scoperta della loro vocazione.

“Oggi la tecnologia – aggiunge – fa sentire meno l’esigenza di stringersi in uno stesso luogo. Ma è anche vero le chat non possono sostituire la coesione e l’effetto paradossale e contrario della globalizzazione hi tech che rende tutti più soli”.

“Sono qui con i ragazzi – racconta il cardinale – che hanno nel cuore le stesse domande di senso e di felicità dei giovani del 2000.  Stare al passo, dialogare, mettersi nei loro panni ci aiuta ad educare, a dire i no e i sì giusti. Già allora avevamo il problema di rendere interessante la nostra proposta: adesso ci sono nell’aria virus più insidiosi e chi viene a Roma è ancora più motivato e compie una scelta contro corrente, mettendosi in gioco rispetto a un clima generale che induce all’indifferenza e al disimpegno”.

“Nessuno – aggiunge – è qui per fare una passeggiata. Siamo venuti a Roma per vivere un’esperienza forte, vera, di Chiesa. E per testimoniare che siamo fratelli in Cristo, pronti a costruire qualcosa di bello e di buono”.

“Ai ragazzi che sono qui con me – continua – dico sempre che anche quando vi sentite piccoli, inadeguati o insignificanti, ricordate che dentro ciascuno di voi c’è un grande tesoro. Il Regno di Dio è simile a un granello che cresce, a un pizzico di lievito che fermenta tutto l’impasto. Anche da una sola parola, da un gesto, può sbocciare qualcosa di grande”.

“In questa epoca – sottolinea – è sempre più evidente come la libertà costi fatica e che la fede chiede tempo. Non possiamo creare un Dio a nostra immagine e somiglianza, che ci accontenta subito. Dio si rivela nel cammino, nella storia, nella realtà quotidiana, non in una risposta preconfezionata”.

“Gesù – aggiunge il Cardinale – non ci ha detto com’è il paradiso. Ci ha detto di preoccuparci del presente. Perché, se guardi solo avanti, rischi di cadere nel fosso. Il Regno di Dio si costruisce qui, oggi, in quello che fai, in quello che dici, in come ti relazioni. È un bicchiere d’acqua, un gesto buono, una carezza data a chi soffre”.

“Per questo ai nostri ragazzi – continua – abbiamo chiesto di farsi dono per ogni persona incontrata in questi giorni – altri pellegrini, volontari, passanti. Anche chi non lo ha chiesto. Perché la ricchezza che i nostri giovani hanno dentro diventi dono formidabile per chi ha bisogno, ora o magari in futuro”.

“Sono  tantissimi i giovani  qui a Tor Vergata – conclude Lojudice – che sono a Roma per celebrare la bellezza dell’essere cristiani e l’importanza di farsi testimoni di speranza nella nostra vita di tutti i giorni e in tempi così cupi. Questa gioia invada il mondo: ne ha veramente bisogno ”.

 

OGGI A SANT’AGOSTINO L’INAGURAZIONE DELLA MOSTRA SULLA SANTITÀ FRANCESCANA

Sarà il vescovo emerito di Grosseto, mons. Rodolfo Cetoloni, ad inaugurare questo pomeriggio, venerdì primo agosto, la mostra sulla santità francescana in Toscana.

Alle ore 18.00 nell’antica chiesa poliziana di sant’Agostino saranno presenti gli amici dell’Istituto per la valorizzazione delle abbazie storiche della Toscana insieme a diverse autorità ed esperti dalle province limitrofe. Ospiti speciali il prof. Edoardo Barbieri (Università Cattolica di Milano) e la prof.ssa Patrizia Bertini Malgarini (Linda di Roma) che ci parleranno della santità francescana nella nostra regione.

A portare i saluti saranno inizialmente gli assessori alla cultura di Montepulciano ed Asciano. Un incontro aperto a tutti, che inaugurerà la mostra di acquerelli e incisioni di Massimo Tosi. Mostra che rimarrà aperta per tutto il mese di agosto.

GIUBILEO, I RAGAZZI DI SIENA E MONTEPULCIANO CON MONS. FISICHELLA E IL SINDACO DI ROMA GUALTIERI

Nella giornata di ieri, i giovani delle diocesi di Siena e Montepulciano presenti a Roma per partecipare al Giubileo dei Giovani hanno preso parte all’incontro in piazza san Pietro “Tu sei Pietro”, un incontro animato da canti, letture, esibizioni di artisti e testimonianze, al termine del quale il card. Matteo Maria Zuppi, presidente della CEI, ha presieduto la professione di fede davanti a un totale di 40mila ragazzi e ragazze da tutta Italia. Durante il pomeriggio, alcuni giovani hanno anche avuto modo di scattarsi una foto con Mons. Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, e con il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

“Disarmiamo i nostri cuori per disarmare cuori e mani di un mondo violento, per guarirne le cicatrici, per impedire nuovi conflitti”, è stato l’appello del card.Zuppi nell’omelia per la Professione di fede dei giovani.

MONTEPULCIANO: L’8 AGOSTO A SANT’AGNESE FESTA IN ONORE DI SAN DOMENICO

Venerdì 8 agosto ricorre la Festa di San Domenico. La famiglia domenicana di Montepulciano si prepara a celebrarla con una tre giorni, da martedì 5 a giovedì 7 agosto, durante la quale nella Chiesa di Sant’Agnese saranno celebrati il Santo Rosario e i Vespri alle ore 17 e la Messa alle ore 18. Stesso programma anche nel giorno della festa, con la celebrazione delle ore 18 che sarà presieduta da P. Marco Baron o.p., che guiderà anche il triduo. Al termine della Messa seguirà un momento conviviale nel Chiostro.

GIUBILEO: OGGI A S. PIETRO IN VINCOLI L’ESPERIENZA DI “12 PAROLE PER DIRE SPERANZA”

Questa mattina una belle esperienza per i ragazzi di Siena e Montepulciano a Roma per il Giubileo che hanno preso parte all’iniziativa “12 parole per dire speranza” presso la chiesa di San Pietro in Vincoli.
Il pomeriggio tutti a San Pietro per un momento musical e di fraternità.

Qui il programma di “”12 parole per dire speranza”:

12-Parole-per-dire-Speranza-programma-1-1

   

 

 

GIUBILEO: I GIOVANI DI SIENA E MONTEPULCIANO A SCUOLA DI SOLIDARIETÀ NELLE PERIFERIE DI ROMA

I Giovani di Siena e Montepulciano, a Roma per il Giubileo, oggi hanno vissuto un’esperienza particolare visitando alcuni luoghi della Capitale dove molte associazioni sono impegnate in attività di solidarietà e di prossimità con le persone più fragili tra cui l’associazione Dorean Dote,  Medicina Solidale e Fonte di Ismaele a Tor Bella Monaca, l’occupazione di S. Croce in Gerusalemme, la Caritas diocesana di Roma a Ponte Casilino, il Serpentone del Corviale, l’idroscalo di Ostia e il CEIS di Don Mario Picchi.

Un gruppo è stato ricevuto anche da Nicola Franco, presidente del VI Municipio delle Torri a Roma che comprende anche Tor Vergata e Tor Bella Monaca.

 

 

 

GIUBILEO, IERI PER I RAGAZZI DI SIENA E MONTEPULCIANO LA CATECHESI CON IL CARD. LOJUDICE E POI LA MESSA A S. PIETRO

Prosegue il Giubileo dei Giovani di Siena a e Montepulciano a Roma. Ieri i ragazzi hanno partecipato alla catechesi tenuta dal Card. Augusto Paolo Lojudice nella parrocchia dell’Ascensione al Quarticciolo. Subito dopo hanno preso parte alla messa di benvenuto a Piazza San Pietro.

Oggi i ragazzi in tutta la città di Roma faranno un’esperienza di prossimità in realtà che si dedicano agli ultimi e ai più fragili

Venerdì 1 agosto 2025 alle ore 9.30, insieme ad altri sacerdoti, confesserà i ragazzi e alle ore 11,30 celebrerà la Santa Messa nella parrocchia dell’Ascensione. Alle ore 17 guiderà la Via Crucis dei giovani delle diocesi toscane presso la chiesa di SS.Giovanni e Paolo a Roma (nel parco dei Padri Passionisti).
Mentre sabato 2 agosto 2025, alle ore 10 il card. Lojudice presiederà la santa Messa conclusiva nella parrocchia dell’Ascensione e poi sarà a Tor Vergata con i ragazzi per la veglia con Papa Leone XIV.