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CHIANCIANO TERME, A SAN MICHELE LA CELEBRAZIONE ECUMENICA TRA CATTOLICI E ORTODOSSI RUMENI

 

Si chiudono oggi le iniziative per la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2024 promosse dai Servizi per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso delle due diocesi dell’Arcidiocesi di Siena-Colle Val D’Elsa-Montalcino e della Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza.
Tappa significativa, la scorsa domenica, a Chianciano Terme dove nella chiesa di San Michele si è tenuta una celebrazione ecumenica alla presenza del Card. Augusto Paolo Lojudice, vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza e arcivescovo di Siena-Colle Val D’Elsa-Montalcino, di Padre Lucian della chiesa ortodossa rumena, di don Carlo Sensani e di Don Thomas Benjamin Irudayaraj , parroco e viceparroco di Chianciano.
Presenti anche Federica Neri e il diacono Renato Rossi, rispettivamente direttori dei Servizi per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso delle due diocesi dell’Arcidiocesi di Siena-Colle Val D’Elsa-Montalcino e della Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza.

MONTEPULCIANO, L’INCONTRO DEL CARD. LOJUDICE CON I GIORNALISTI PER LA FESTA DI SAN FRANCESCO DI SALES

In occasione della festa liturgica di san Francesco di Sales – santo patrono dei giornalisti – il card. Augusto Paolo Lojudice, vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza incontrerà oggi pomeriggio alle ore 16.00 nella Canonica di San Biagio, a Montepulciano, circa venti giornalisti della diocesi per un incontro sul tema che Papa Francesco ha assegnato lo scorso anno al mondo della comunicazione sociale.

Dopo la riflessione proposta dal cardinale, ci sarà spazio per la condivisione e la comunicazione delle novità in merito al settimanale “Toscana Oggi-L’Araldo Poliziano”, che si prepara a celebrare il centenario.

Ad intervenire anche per un saluto, in modalità remota, il dott. Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della CEI.

PAPA FRANCESCO: IL 2024 SARA’ L’ANNO DELLA PREGHIERA. IL CARD. LOJUDICE NE PARLA A RADIO VATICANA

Dopo l’anno dedicato alla riflessione sui documenti e allo studio dei frutti del Concilio Vaticano II, il 2024, su proposta di Papa Francesco sarà l’Anno della Preghiera. Il Santo Padre ne ha annunciato l’avvio domenica 21 gennaio 2024, in occasione della V Domenica della Parola di Dio. Già nella Lettera dell’11 febbraio 2022, indirizzata al Pro-prefetto S.E. Mons. Rino Fisichella per incaricare il Dicastero per l’Evangelizzazione del Giubileo, il Papa aveva scritto: «Fin da ora mi rallegra pensare che si potrà dedicare l’anno precedente l’evento giubilare, il 2024, a una grande “sinfonia” di preghiera. Anzitutto per recuperare il desiderio di stare alla presenza del Signore, ascoltarlo e adorarlo». In preparazione al Giubileo, dunque, le Diocesi sono invitate a promuovere la centralità della preghiera individuale e comunitaria.

Il card. Augusto Paolo Lojudice, vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza e arcivescovo di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino è intervenuto alla trasmissione “La finestra del Papa” di Radio Vaticana per commentare l’importanza di un anno dedicato alla preghiera.

Qui il link per ascoltare la trasmissione (al minuto 29, 45): https://www.vaticannews.va/it/podcast/rvi-programmi/la-finestra-del-papa/2024/01/la-finestra-del-papa-23-01-2024.html

A tale proposito, Il Dicastero per l’Evangelizzazione del Giubileo ha messo a disposizione alcuni strumenti utili per comprendere meglio e riscoprire il valore della preghiera. Oltre alle 38 catechesi sulla Preghiera che lo stesso Papa Francesco ha esposto dal 6 maggio 2020 al 16 giugno 2021, è stata pubblicata, a cura della Libreria Editrice Vaticana, una collana di “Appunti sulla preghiera“. Si tratta di 8 volumi pensati per rimettere al centro la relazione profonda con il Signore, attraverso le tante forme di preghiera contemplate nella ricca tradizione cattolica. In più è disponibile online, in versione digitale, un sussidio pastorale per aiutare le comunità parrocchiali, le famiglie, i sacerdoti, le claustrali, i giovani, a vivere con maggior consapevolezza l’esigenza della preghiera quotidiana (https://www.iubilaeum2025.va/it/giubileo-2025/verso-il-giubileo/2024-anno-della-preghiera/scopri-quaderni-del-concilio.html).

 

IL 28/1 LA“CRAZYGITA” A BOLOGNA PER CRESIMANDI E CRESIMATI, ULTIMI POSTI DISPONIBILI

I ragazzi dai 12 ai 15 anni (cresimandi e cresimati) sono invitati alla “CrazyGITA”. La proposta ludica e di formazione verrà vissuta con i loro coetanei dell’Arcidiocesi di Siena per una giornata speciale da passare insieme a Bologna domenica prossima 28 gennaio 2024. L’iniziativa è promossa dal servizio diocesano per la pastorale giovanile.

Ultimi posti disponibili!

Le iscrizioni dovranno pervenire entro il 26 gennaio 2024.

Per informazioni: pastoralegiovanile@diocesimontepulciano.it

IL 27/1 IL GRUPPO MOTOCICLISTI DIOCESANI FESTEGGIA 10 ANNI DALLA NASCITA

Dieci anni sono trascorsi da quando è stato istituito, con decreto vescovile, il Gruppo Motociclisti Diocesani (GMD).

Il prossimo sabato, 27 gennaio 2024, il GMD festeggerà il proprio decennale con la celebrazione eucaristica alle ore 17.30 nella Parrocchia della Pieve di Sinalunga, presieduta dall’assistente del gruppo, don Claudio Porelli.

In serata, presso un ristorante di Montefollonico, è previsto un momento conviviale aperto a tutti i simpatizzanti (per iscrizioni 333.1343770).

Nell’occasione sarà possibile rinnovare il tesseramento per l’anno in corso.

A SINALUNGA SI CONCLUDONO OGGI GLI ESERCIZI SPIRTUALI PER I SACERDOTI DELLE DIOCESI “SORELLE”

Si concludono oggi  gli esercizi spirituali per le diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza e di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino.

Dal 15 gennaio 2024 quaranta sacerdoti si sono raccolti presso il convento della Madonna del Rifugio a Sinalunga insieme al vescovo, il card. Augusto Paolo Lojudice.

Mons Romano Rossi, vescovo emerito di Civita Castellana, ha guidato gli esercizi spirituali.

I sacerdoti hanno vissuto insieme questi giorni di preghiera,  ascolto della Parola e riflessione personale e comunitaria.  Il predicatore ha proposto un cammino di meditazione sul libro del profeta Geremia.  La sua conoscenza della Parola di Dio e la sua esperienza pastorale hanno permesso una esperienza bella di ascolto e di interpretazione della missione di oggi del sacerdote nella Chiesa.

OGGI LA FESTA DI SANT’ANTONIO ABATE, TANTE LE CERIMONIE DI BENEDIZIONE DEGLI ANIMALI

Oggi ricorre la festa liturgica di Sant’Antonio abate. In tutta la diocesi previste le benedizioni degli animali.

Ascesi e preghiera

La sua vita è stata scandita dalla solitudine, dal digiuno e dal lavoro. Rimasto orfano a 20 anni, da giovane ha donato tutti i suoi beni ai poveri e si è ritirato nel deserto, dove ha anche combattuto contro le tentazioni del demonio, scegliendo la via dell’ascesi e della preghiera. Ad Antonio si deve la costituzione di famiglie di monaci che, sotto la guida di un padre spirituale, si consacrarono al servizio di Dio.

Sant’Antonio e la benedizione degli animali

E’ solitamente raffigurato con accanto un maiale con al collo una campanella. Tale rappresentazione iconografica è legata al fatto che l’antico Ordine ospedaliero degli “Antoniani” allevava maiali all’interno dei centri abitati poiché il grasso di questi animali veniva usato per ungere gli ammalati colpiti dall’ergotismo. Tale morbo venne poi chiamato “il fuoco di Sant’ Antonio”.

Nel giorno della sua festa liturgica, si benedicono le stalle e si portano a benedire gli animali domestici. Nell’iconografia è associato a Sant’Antonio anche il bastone degli eremiti a forma di T, la “tau”, ultima lettera dell’alfabeto ebraico.

Un dono di Dio

Nella biografia “Vita Antonii”, Sant’ Atanasio scrive queste parole riferite a Sant’Antonio: “Che fosse dappertutto conosciuto, da tutti ammirato e desiderato, anche da quelli che non l’avevano visto, è un segno della sua virtù e della sua anima amica di Dio. Infatti non per gli scritti né per una sapienza profana né per qualche capacità è conosciuto Antonio, ma solo per la sua pietà verso Dio. E nessuno potrebbe negare che questo sia un dono di Dio. Come infatti si sarebbe sentito parlare in Spagna e in Gallia, a Roma e in Africa di quest’uomo, che viveva ritirato tra i monti, se non l’avesse fatto conoscere dappertutto Dio stesso, come egli fa con quanti gli appartengono, e come aveva annunciato ad Antonio fin dal principio? E anche se questi agiscono nel segreto e vogliono restare nascosti, il Signore li mostra a tutti come una lucerna, perché quanti sentono parlare di loro sappiano che è possibile seguire i comandamenti e prendano coraggio nel percorrere il cammino della virtù”.

(Fonte: Vaticannews.va)

MESSAGGIO DELLA CEI PER L’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA, “PREZIOSA OPPORTUNITÀ FORMATIVA”

La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana invita a considerare l’insegnamento della religione cattolica “una preziosa opportunità formativa, che arricchisce il percorso scolastico promuovendo la conoscenza delle radici e dei valori cristiani della cultura italiana”. Qui di seguito il Messaggio della CEI in vista della scelta di avvalersi dell’Insegnamento della religione cattolica nell’anno scolastico 2024/25. I dati relativi all’anno scolastico 2022/23 restituiscono un quadro di sostanziale stabilità, con una media nazionale di avvalentisi pari all’84,05%.

 

Cari studenti e cari genitori, nelle prossime settimane si svolgeranno le iscrizioni al primo anno dei diversi ordini e gradi di scuola. In questa occasione, dovrà essere effettuata anche la scelta se avvalersi o meno dell’insegnamento della religione cattolica (Irc). Vi invitiamo a considerarla una preziosa opportunità formativa, che arricchisce il percorso scolastico promuovendo la conoscenza delle radici e dei valori cristiani della cultura italiana. Sono trascorsi quasi quarant’anni da quando, con l’Accordo di revisione del Concordato del 1984 e la successiva Legge di ratifica del 1985, l’insegnamento della religione ha assunto il profilo attuale: quello di una disciplina scolastica aperta, aggiornata dal punto di vista pedagogico e didattico, adeguata all’oggi, attenta ai bisogni educativi delle persone e condotta nel rispetto più assoluto della libertà di coscienza di ognuno. Un valido momento di studio e di dialogo, fatto proprio ogni anno dalla stragrande maggioranza di studenti e di famiglie. L’ampia partecipazione attesta la qualità formativa di tale insegnamento e, allo stesso tempo, richiama a una responsabilità e a un’attenzione da parte di tutti; la relazione che si instaura fra insegnanti e alunni fa sì che si possano intercettare tematiche culturali ed esistenziali altrimenti non trattate a scuola. In un momento come l’attuale in cui si moltiplicano, da parte dei ragazzi, le domande di ascolto e di vicinanza, l’“alleanza educativa” tra Chiesa e scuola su cui si fonda l’Irc si rivela una risorsa assai preziosa. A renderla possibile ed efficace sono in primo luogo i docenti di religione, di cui riconosciamo la preparazione e la disponibilità e ai quali vogliamo esprimere gratitudine e sostegno. Un pensiero particolare va ai giovani chiamati per la prima volta a scegliere personalmente l’insegnamento della religione cattolica. Cari ragazzi, ci rivolgiamo a voi attingendo alle parole rivolte da papa Francesco a migliaia di vostri coetanei l’estate scorsa durante la Giornata mondiale della gioventù a Lisbona. Voi, cari studenti, “pellegrini del sapere”, cosa volete vedere realizzato nella vostra vita e nel mondo? Quali cambiamenti, quali trasformazioni? E in che modo l’esperienza che fate a scuola può contribuirvi? Cercate e rischiate! Abbiate il coraggio di sostituire le paure con i sogni! Noi abbiamo fiducia in voi. Possa l’Irc, con il contributo di tutti, sostenere le vostre famiglie nel compito educativo e accompagnare ciascuno di voi nell’avventura della scuola e della vita.