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VATICANO: CHIUSA LA 77a ASSEMBLEA DELLA CEI, IL COMUNICATO FINALE

La 77ª Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana, che si è svolta in Vaticano dal 22 al 25 maggio 2023, si è aperta e chiusa con due interventi di Papa Francesco: il primo, riservato, con i Vescovi e il secondo aperto anche ai referenti diocesani del Cammino sinodale, ai quali il Papa ha affidato quattro consegne.

Qui il link del comunicato finale:
https://www.chiesacattolica.it/77a-assemblea-generale-comunicato-finale/

IL 27/5 LA VEGLIA DIOCESANA DI PENTECOSTE CON LA PREGHIERA PER IL SINODO

Sabato 27 maggio alle ore 21.15 presso la parrocchia S. Cristoforo a Bettole si terrà la Veglia Diocesana di Pentecoste, presieduta dal card. Augusto Paolo Lojudice, Vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza, sul tema “Accendi il fuoco del tuo amore”. Verranno invocati i sette doni dello Spirito Santo, per ognuno dei quali verrà accesa simbolicamente una lampada.

In questa occasione, ci sarà una speciale preghiera mariana in preparazione alla XVI Assemblea generale del Sinodo dei Vescovi e per porre il cammino sinodale sotto la particolare protezione di Maria. La preghiera recitata sarà quella preparata dalla Conferenza Episcopale Italiana, e verrà fatta davanti a una copia dell’immagine della Madonna del Rifugio, patrona della Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza e custodita nel Convento di San Bernardino a Sinalunga.

DAL 22 AL 25 MAGGIO IL CARD. LOJUDICE IN VATICANO PER LA 77ª ASSEMBLEA GENERALE DELLA CEI

Dal 22 al 25 maggio si terrà in Vaticano, presso l’Aula del Sinodo, la 77ª Assemblea generale della CEI che si aprirà e si concluderà con due interventi di Papa Francesco: lunedì 22, infatti, è in programma l’incontro riservato con i Vescovi (non è prevista la presenza della stampa), e giovedì 25 quello aperto ai referenti del Cammino sinodale (Aula Paolo VI).
Martedì 23, alle ore 9:00, il Cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, aprirà i lavori con la sua Introduzione.
In mattinata i Vescovi eleggeranno un Vice Presidente della CEI, mentre nel pomeriggio si provvederà all’elezione dei rappresentanti della CEI alla XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (primo periodo 4-29 ottobre 2023 – secondo periodo ottobre 2024). All’ordine del giorno anche una serie di adempimenti di carattere giuridico-amministrativo.
La giornata di mercoledì 24 sarà dedicata a un focus sul tema principale dell’Assemblea – “In ascolto di ciò che lo Spirito dice alle Chiese. Passi verso il discernimento” – e al confronto nei gruppi sinodali. L’attenzione a mettersi in ascolto di tutti e, in particolare, degli ultimi è esplicitata anche dalla scelta di consegnare ai Vescovi una borsa “Made in Carcere”, realizzata con materiali di recupero: il segno concreto dell’impegno a offrire una seconda possibilità a persone in stato di detenzione e una nuova vita a tessuti e oggetti, all’insegna dell’inclusione sociale e della tutela dell’ambiente.
Giovedì 25, prima dell’incontro con il Santo Padre previsto alle ore 11:00, il Card. Zuppi presiederà alle ore 8.30 la Celebrazione Eucaristica nella Basilica di San Pietro. Alle ore 15:00, nell’Atrio dell’Aula Paolo VI, illustrerà in conferenza stampa il Comunicato finale.
Il 25 e 26 maggio, si svolgerà, infine, l’assemblea nazionale dei referenti diocesani del Cammino sinodale (Roma, Ergife Palace Hotel).

LA VICINANZA DELLA CEI ALLA CHIESA DELL’EMILIA-ROMAGNA

La Presidenza della CEI esprime fraterna vicinanza alle popolazioni colpite dall’ondata di maltempo che sta flagellando l’Emilia-Romagna. Nell’assicurare il ricordo nella preghiera per le vittime, i dispersi e tutte le famiglie coinvolte, la Presidenza rinnova l’invito alle diocesi, alle parrocchie, agli istituti religiosi a pregare e a farsi prossimi agli abitanti dei territori provati dalle alluvioni e dalle esondazioni dei fiumi.
“Di fronte a questa nuova calamità capiamo con chiarezza come dobbiamo essere uniti nell’emergenza, come scegliere insieme di curare la nostra casa comune e ci impegniamo a fare quanto necessario per collaborare con i soccorsi e nel garantire accoglienza e solidarietà a chi si trova nel bisogno”, afferma la Presidenza con le parole dei Vescovi della Conferenza Episcopale dell’Emilia-Romagna.
La Segreteria Generale della CEI è in contatto con i Vescovi delle Diocesi colpite e con la rete della Caritas per avere un quadro aggiornato della situazione e individuare le prime necessità a cui far fronte.

IL RITO DEGLI ESORCISMI ALL’INCONTRO MENSILE DEL CLERO COL CARD. LOJUDICE

Si è svolto stamattina, martedì 16 maggio, nella Canonica di San Biagio a Montepulciano, l’incontro mensile del clero della nostra diocesi col card. Lojudice, che ha presieduto l’incontro. Dopo la recita dell’Ora Terza i sacerdoti hanno accolto la relazione e l’esperienza di padre Mauro Tomei, monaco esorcista della diocesi di Grosseto, che ha evidenziato le potenzialità del Rito degli esorcismi oggi in uso nella Chiesa italiana. Sono seguiti gli interventi personali e alcune domande da parte dei sacerdoti, nonché alcuni avvisi comunicati dal Vicario Generale riguardanti la vita della diocesi. L’incontro si è concluso con il pranzo comunitario.

IL 16/5 IL SECONDO APPUNTAMENTO DI EDUCAZIONE FINANZIARIA “DONNE AL QUADRATO”

Il prossimo 16 maggio 2023, alle ore 18 si terrà il secondo incontro del progetto no-profit di alfabetizzazione finanziaria e inclusione sociale “D² – Donne al Quadrato”, un nuovo percorso formativo online di educazione finanziaria dedicato alla cittadinanza. Il tema di questo nuovo appuntamento sarà “IL CREDITO BANCARIO – MUTUO, PRESTITI E FINANZIAMENTI AL CONSUMO”.
L’iniziativa si tiene nell’ambito dell’accordo di collaborazione – siglato da Global Thinking Foundation con l’Arcidiocesi di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino, la Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, la Fondazione Opera Diocesana Senese per la Carità Onlus e la Caritas Diocesana di Montepulciano-Chiusi-Pienza.
La partecipazione al corso è gratuita e libera, previa iscrizione al sito: https://www.donnealquadrato.it/calendario/ o mandando una mail a: donnealquadrato@gltfoundation.com.
È possibile seguire il corso in modalità ibrida:
– online tramite collegamento su Zoom.
– in presenza presso il Centro Pastorale Diocesano (Via Montarioso 35, Monteriggioni, Siena).
Il calendario delle prossime lezioni:
2) 2° lezione: 16 maggio, ore 18 – 19.30: IL CREDITO BANCARIO – MUTUO, PRESTITI E FINANZIAMENTI AL CONSUMO;
3) 3° lezione: 23 maggio, ore 18 – 19.30: INVESTIMENTI, OBIETTIVI E PIANIFICAZIONE;
4) 4° lezione: 30 maggio, ore 18 – 19.30: UN FUTURO SERENO – ASSICURAZIONI E SUCCESSIONI.
Il corso terminerà martedì 6 giugno con la consegna degli attestati ai partecipanti: un documento ufficiale per sancire il percorso realizzato e le competenze acquisite. In tale occasione, alle ore 18:00, presso il Centro Pastorale Diocesano (Via Montarioso 35, Monteriggioni, Siena), si terrà l’incontro gratuito in presenza “Per una soluzione ragionata al sovraindebitamento. Guida pratica alla L. 3 2012 aggiornata”: il workshop, dedicato alla prevenzione sul sovraindebitamento, tenuto dall’Avv. Achiropita Curti, mentordella Task Force “Donne al Quadrato” di Global Thinking Foundation.
La partecipazione all’evento è gratuita e libera, previa iscrizione al sito: https://www.donnealquadrato.it/calendario/ o mandando una mail a: donnealquadrato@gltfoundation.com.

“LIBERI DI SCEGLIERE SE MIGRARE O RESTARE”, IL MESSAGGIO DEL PAPA PER LA GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE E DEL RIFUGIATO

Pubblichiamo di seguito il Messaggio di Papa Francesco per la 109ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che sarà celebrata domenica 24 settembre, sul tema: “Liberi di scegliere se migrare o restare”.

Cari fratelli e sorelle!
I flussi migratori dei nostri giorni sono espressione di un fenomeno complesso e articolato, la cui comprensione esige l’analisi attenta di tutti gli aspetti che caratterizzano le diverse tappe dell’esperienza migratoria, dalla partenza all’arrivo, incluso un eventuale ritorno. Con l’intenzione di contribuire a tale sforzo di lettura della realtà, ho deciso di dedicare il Messaggio per la 109a Giornata Mondiale del Migrante e Rifugiato alla libertà che dovrebbe sempre contraddistinguere la scelta di lasciare la propria terra.
“Liberi di partire, liberi di restare”, recitava il titolo di un’iniziativa di solidarietà promossa qualche anno fa dalla Conferenza Episcopale Italiana come risposta concreta alle sfide delle migrazioni contemporanee. E dal mio ascolto costante delle Chiese particolari ho potuto comprovare che la garanzia di tale libertà costituisce una preoccupazione pastorale diffusa e condivisa.
«Un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: “Alzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo”» (Mt 2,13). La fuga della Santa Famiglia in Egitto non è frutto di una scelta libera, come del resto non lo furono molte delle migrazioni che hanno segnato la storia del popolo d’Israele. Migrare dovrebbe essere sempre una scelta libera, ma di fatto in moltissimi casi, anche oggi, non lo è. Conflitti, disastri naturali, o più semplicemente l’impossibilità di vivere una vita degna e prospera nella propria terra di origine costringono milioni di persone a partire. Già nel 2003 San Giovanni Paolo II affermava che «costruire condizioni concrete di pace, per quanto concerne i migranti e i rifugiati, significa impegnarsi seriamente a salvaguardare anzitutto il diritto a non emigrare, a vivere cioè in pace e dignità nella propria Patria» (Messaggio per la 90a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, 3).
«Presero il loro bestiame e tutti i beni che avevano acquistato nella terra di Canaan e vennero in Egitto, Giacobbe e con lui tutti i suoi discendenti» (Gen 46,6). È a causa di una grave carestia che Giacobbe con tutta la sua famiglia fu costretto a rifugiarsi in Egitto, dove suo figlio Giuseppe aveva assicurato loro la sopravvivenza. Persecuzioni, guerre, fenomeni atmosferici e miseria sono tra le cause più visibili delle migrazioni forzate contemporanee. I migranti scappano per povertà, per paura, per disperazione. Al fine di eliminare queste cause e porre così termine alle migrazioni forzate è necessario l’impegno comune di tutti, ciascuno secondo le proprie responsabilità. Un impegno che comincia col chiederci che cosa possiamo fare, ma anche cosa dobbiamo smettere di fare. Dobbiamo prodigarci per fermare la corsa agli armamenti, il colonialismo economico, la razzia delle risorse altrui, la devastazione della nostra casa comune.
«Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno» (At 2,44 45). L’ideale della prima comunità cristiana pare così distante dalla realtà odierna! Per fare della migrazione una scelta davvero libera, bisogna sforzarsi di garantire a tutti un’equa partecipazione al bene comune, il rispetto dei diritti fondamentali e l’accesso allo sviluppo umano integrale. Solo così si potrà offrire ad ognuno la possibilità di vivere dignitosamente e realizzarsi personalmente e come famiglia. È chiaro che il compito principale spetta ai Paesi di origine e ai loro governanti, chiamati ad esercitare la buona politica, trasparente, onesta, lungimirante e al servizio di tutti, specialmente dei più vulnerabili. Essi però devono essere messi in condizione di fare questo, senza trovarsi depredati delle proprie risorse naturali e umane e senza ingerenze esterne tese a favorire gli interessi di pochi. E lì dove le circostanze permettano di scegliere se migrare o restare, si dovrà comunque garantire che tale scelta sia informata e ponderata, onde evitare che tanti uomini, donne e bambini cadano vittime di rischiose illusioni o di trafficanti senza scrupoli.
«In quest’anno del giubileo ciascuno tornerà nella sua proprietà» (Lv 25,13). La celebrazione del giubileo per il popolo d’Israele rappresentava un atto di giustizia collettivo: tutti potevano «tornare nella situazione originaria, con la cancellazione di ogni debito, la restituzione della terra, e la possibilità di godere di nuovo della libertà propria dei membri del popolo di Dio» (Catechesi, 10 febbraio 2016). Mentre ci avviciniamo al Giubileo del 2025, è bene ricordare questo aspetto delle celebrazioni giubilari. È necessario uno sforzo congiunto dei singoli Paesi e della Comunità internazionale per assicurare a tutti il diritto a non dover emigrare, ossia la possibilità di vivere in pace e con dignità nella propria terra. Si tratta di un diritto non ancora codificato, ma di fondamentale importanza, la cui garanzia è da comprendersi come corresponsabilità di tutti gli Stati nei confronti di un bene comune che va oltre i confini nazionali. Infatti, poiché le risorse mondiali non sono illimitate, lo sviluppo dei Paesi economicamente più poveri dipende dalla capacità di condivisione che si riesce a generare tra tutti i Paesi. Fino a quando questo diritto non sarà garantito – e si tratta di un cammino lungo saranno ancora in molti a dover partire per cercare una vita migliore.
«Perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi» (Mt 25,35 36). Queste parole suonano come monito costante a riconoscere nel migrante non solo un fratello o una sorella in difficoltà, ma Cristo stesso che bussa alla nostra porta. Perciò, mentre lavoriamo perché ogni migrazione possa essere frutto di una scelta libera, siamo chiamati ad avere il massimo rispetto della dignità di ogni migrante; e ciò significa accompagnare e governare nel miglior modo possibile i flussi, costruendo ponti e non muri, ampliando i canali per una migrazione sicura e regolare. Ovunque decidiamo di costruire il nostro futuro, nel Paese dove siamo nati o altrove, l’importante è che lì ci sia sempre una comunità pronta ad accogliere, proteggere, promuovere e integrare tutti, senza distinzione e senza lasciare fuori nessuno.
Il percorso sinodale che, come Chiesa, abbiamo intrapreso, ci porta a vedere nelle persone più vulnerabili e tra questi molti migranti e rifugiati dei compagni di viaggio speciali, da amare e curare come fratelli e sorelle. Solo camminando insieme potremo andare lontano e raggiungere la meta comune del nostro viaggio.

Roma, San Giovanni in Laterano, 11 maggio 2023

* * *

Preghiera
Dio, Padre onnipotente,
donaci la grazia di impegnarci operosamente
a favore della giustizia, della solidarietà e della pace,
affinché a tutti i tuoi figli sia assicurata
la libertà di scegliere se migrare o restare.
Donaci il coraggio di denunciare
tutti gli orrori del nostro mondo,
di lottare contro ogni ingiustizia
che deturpa la bellezza delle tue creature
e l’armonia della nostra casa comune.
Sostienici con la forza del tuo Spirito,
perché possiamo manifestare la tua tenerezza
ad ogni migrante che poni sul nostro cammino
e diffondere nei cuori e in ogni ambiente
la cultura dell’incontro e della cura.