Omelia del Vescovo Stefano per la Veglia Pasquale 2021

Abbiamo seguito con il cuore contrito gli ultimi giorni della vita terrena di Gesù. Dalla domenica delle Palme, quando il successo umano e spirituale di Gesù sembrava cosa fatta, fra gli Osanna della gente. Poi il montare delle tenebre ad annebbiare perfino la fede degli apostoli e il precipitare degli eventi nel male totale: il deicidio che ha spento il sole, nel suo accadere. Un oceano d’odio ha colpito Colui che è l’Amore fatto carne, venutoci incontro con infinita tenerezza, e lo ha spazzato via come cosa immonda, appesa al patibolo infame fuori delle mura della città. Abbiamo però tenuto viva la nostra fede nel seguire questi avvenimenti sconvolgenti e grazie ad essa abbiamo cercato di non perdere il filo che li lega al loro vero senso: la nostra redenzione. È in questa fede, della quale questa notte santa è la celebrazione e la festa, festa della fede, che possiamo tirare un sospiro di sollievo e posso dire a voi le stesse parole che l’angelo rivolse a Giovanni: non piangere più, ha vinto il leone della tribù di Giuda! (Ap 5,5)

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