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dalla Pastorale giovanile

Grest 2020 – quinta puntata

La narrazione delle buone notizie delle nostre due parrocchie da Grest inizia come al solito dalla Pieve di Sinalunga. Non si può dire GREST…IAMO INSIEME se non si parte da un sorriso speciale. Questa terza settimana il sorriso che catturiamo è quello del Parroco che sa mettersi in gioco, si sporca le mani, dilata il cuore e sorride anche dietro la mascherina. Gli occhi brillano del riflesso della gioia dei suoi ragazzi, degli animatori come degli animati che, insieme fanno la parrocchia. Alla terza settimana ci si può anche permettere di avere un senso di stanchezza ad aleggiare sui volti ma la foto di questa settimana dimostra invece che alla stanchezza si preferisce mostrare disponibilità, che al riposo si preferisce darsi da fare, che al “fai questo” si preferisce il “facciamolo insieme”, che si può essere felici accogliendo, facendosi padri, stando in mezzo come colui che serve e con la gioia nel farlo, senza farlo pesare, senza contraccambio se non i mille sorrisi che ne vengono.
Abbiamo bisogno di preti così, che mettono la stessa passione e amore che hanno nel celebrare anche servendo a un piatto di pasta col mestolo in mano e il grembiule cinto ai fianchi sapendo dire “ce n’è per tutti” ma anche “sono qui per tutti”.
E allora grazie don Claudio Porelli per quello che sei e grazie ragazzi che anche in questa settimana ci avete potuto mostrare gli occhi del vostro parroco e la trasparenza del suo cuore generoso e, – diciamocelo – se gli animatori sono cuori contenti e appassionati è perchè l’esempio che hanno davanti e la testimonianza quotidiana è davvero grande!
#sempreconTe #estate2020 #pastoralegiovanilediocesana #animatori #apertoperferie #parrocchia #grest

a cura della pastorale giovanile

Grest 2020 – quarta puntata

E continuiamo con la narrazione delle cose belle e delle belle notizie… questa volta arriva da Gracciano dove un gruppo di giovani è pronto a buttarsi nella mischia dopo un notevole e intenso periodo di preparativi e di progetti.
Stiamo parlando dei Giovani Apprendisti Cattolici di Gracciano, per gli amici “Giak” che hanno scelto di usare le vacanze per far felici gli altri proprio come i loro “colleghi” della Pieve.
Quest’anno come sappiamo sono stati posti molti limiti, sembrava che la buona volontà fosse da bloccare per non riuscire a seminare un po’ di bene e aiutare le famiglie e invece i giovani sono fatti così, sono esuberanti, entusiasti, creativi, non demordono, non si abbattono e anche se si abbattono poi si rialzano, hanno una marcia in più che prendono da dove non si sa e si buttano a capofitto. Finiscono la maturità e invece di vivacchiare vivono un passo avanti per recuperare tempo e non sciuparlo anzi per donarlo. E siccome vogliono fare sul serio oggi sono partiti con il passo giusto mettendo un piede in terra e uno in cielo. La partenza è segnata da un mandato a tutti questi animatori che per due settimane intense doneranno tutto sapendo che felice è chi fa felice gli altri! nei nomi di sr Fabiana Benedettini, Oliwia Pyda Diego Caselli Matilde Mencattelli
Davide Della Giovampaola Diego de Pari Natalia Pyda Gabriele Pyda Edoardo Tiezzi Teresa Milani Sara Montiani Chiara Trabalzini Caterina Risani Simone Giulietti Michele Mencattelli e Giovanni Bombagli la Pastorale Giovanile diocesana ringrazia tutti per il vostro buon cuore e se volete taggatevi
Buon Grest ragazzi
#gregra2020 #specialedition #lontanimavicini #estate2020 #pastoralegiovanilediocesana #animatori #apertoperferie #parrocchia #grest

 

a cura della pastorale giovanile

Grest2020 – terza puntata

Continuano le puntate delle belle notizie da condividere e torniamo nella Parrocchia della Pieve di Sinalunga. Cambiano le facce, le magliette gialle con sorriso in primo piano sembrano non cambiare mai, ma quello che resta indelebile è la gioia e la parola che osiamo aggiungere oggi alla fine della seconda settimana di GREST….IAMOINSIEME2020 è “dolcezza”.
Guardiamo queste foto dal punto di vista dei bambini, di coloro che sono animati e ci rendiamo ben conto che hanno ritrovato in pochi attimi quello che in 3 mesi avevano dovuto mettere da parte ed è l’aria aperta, lo stare insieme e il sentirsi presi in considerazione. In una parola: il sentirsi amati. Il tutto formato felicità. Poi guardiamo le foto dal punto di vista degli animatori, gli stessi animatori della settimana scorsa che ancora non si sono stancati di amare e che sanno che il formato felicità funziona se ti metti al livello dei piccoli, se giochi con loro, se li aiuti a rialzarsi quando un gioco finisce male e perdi, se li fai ballare, se li aiuti a pregare, se stai con loro anche quando non serve o forse serve sempre perchè nella misura in cui ti fai piccolo allora tutto serve, quando capisci che la logica di Dio è mettere al centro un bambino allora tutto serve, quando non ti sforzi di sorridere ma il sorriso ti parte dal cuore allora tutto serve…sì, è la vita che è così, come diceva don Bosco quando parlando di educazione diceva che è “cosa del cuore” e quando il cuore parla ti lasci andare anche a sorrisi un po’ imbecilli che però non hanno nulla da togliere ai piccoli ma ti fanno sentire più vero salendo un gradino in più non per farti grande ma per essere grande nel regno dei cieli dove vincono i piccoli.
Cari bambini e cari ragazzi grazie perchè questa settimana avete insegnato ai vostri animatori ad essere felici e a noi a godere della dolcezza che, come in un gelato, va gustata pian piano ma attenti a non perderne neppure una goccia.
E’ proprio vero – come è scritto nel salmo 129 – “Ecco quanto è buono e quanto è soave che i fratelli vivano insieme!”. Grazie Parrocchia S. Pietro ad Mensulas e a tutti gli animatori in ordine sparso Andrea Caroni, Federico Nassi, Silvia Mancini, Giulia MarignaniAlberto Tanganelli, Matteo Attombri, Giulia Di Goro, Gianmarco Castellano, Alessio Massai, Martina Marignani, Marco Delfino, Aurora Affinita, Fabiana Sabatino, a tutti quelli che c’erano ma noi non ne sappiamo i nomi, a tutti i bambini e ragazzi, al gelataio che vi ha fatto un regalo immenso e a don Claudio Porelli che si sporca le mani e dilata il cuore per accogliere tutti!
Avanti così. Il Signore continui a far brillare i vostri volti per un’altra settimana e per un’altra ancora in attesa che anche i giovani di Gracciano GRE.GRA, partano lunedì per le loro due settimane di centro estivo #lontanimavicini
#sempreconTe #estate2020 #pastoralegiovanilediocesana #animatori #apertoperferie #parrocchia #grest

 

a cura della pastorale giovanile

Grest2020 – prima puntata

Ci sono tante realtà di giovani in Diocesi, giovani belli che fanno tanto bene senza fare rumore, ne fanno talmente poco che a volte sembra che non ci siano…eppure come tante formichine laboriose osano sfidare anche i protocolli impossibili della sicurezza accettando tutto pur di essere testimonianza e dono e impegnandosi più del solito per darsi da fare per gli altri. Quest’anno per i nostri Centri Estivi è stato tutto davvero più difficile e senz’altro complicato tanto da “farti scappare la voglia” come si dice spesso. Eppure due parrocchie hanno osato, hanno provato e sono partite… una è la Pieve di Sinalunga con il parroco don Claudio Porelli e l’altra è il Gruppo Giovani di Gracciano, che con l’aiuto di sr Fabiana Benedettini, instancabili fino all’ultimo ostacolo, hanno vinto anche il Bando del Comune di Montepulciano che li ha inseriti tra le iniziative estive per ragazzi.
Magari per tanti è poco ma per loro è stata una sfida che li ha visti lottare, abbattersi, rialzarsi, confrontarsi, sbagliare uscendo prima con il volantinaggio quando ancora non si poteva farlo, presi dal classico impeto dei giovani, hanno volato per la prima volta da soli fieri di aver imparato qualcosa dal vecchio parroco don Bala che ha cresciuto dei giovani veramente in gamba.
Quindi nei nomi di Oliwia Pyda, Diego Caselli, sr Fabiana Benedettini per Gracciano e Don Claudio Porelli per i giovani della Pieve di Sinalunga ringraziamo tutti.
Grazie Giovani della Pieve, grazie Gruppo Giovani di Gracciano e grazie a tutti i giovani che con il sorriso e il dono di sé fate della vostra vita un dono, un meraviglioso mistero da contemplare. Grazie da parte di tutta la Pastorale Giovanile

#estate2020 #pastoralegiovanilediocesana #animatori #apertoperferie #parrocchia #grest

a cura della pastorale giovanile

Grest2020 – seconda puntata

E’ giusto condividere cose belle e bello è il sorriso che brilla sui volti dei giovani. Non è che brilla per un esame andato bene o per aver passato la maturità, anche per quello, ma quello che vediamo oggi è un sacco più bello perchè ha le radici nel cuore, un cuore che per una settimana si è sdato per far felici gli altri. Ecco il segreto della bellezza: nascere, crescere, vivere imparando a fare della vita un dono.
Questo è successo in questi giorni nella Parrocchia S. Pietro ad Mensulas dove baldi giovanotti e tenere signorine si sono dati un gran daffare nella prima settimana di “Grest…iamo insieme 2020”.
Guardateli questi occhi, guardate quelli degli animatori e quelli dei ragazzi, guardate la gioia dello stare insieme pur mantenendo quella distanza necessaria voluta per la sicurezza, guardate le loro espressioni vive dopo mesi davanti al computer, guardate, guardate bene perché è così che i giovani vogliono vivere, è così che la vita è spesa bene, è così, servendo che si impara a servire, amando che si impara ad amare, camminando che si impara a camminare, donando che si impara a donare anche giocando!
E per carpire il segreto di tutto questo rubiamo l’hashtag degli animatori della Pieve che spicca sulle loro magliette: #sempreconTe
Grazie ragazzi! buona continuazione di questo GREST e che il Signore vi benedica nel vostro sacrificio sorridente che nella stanchezza mantiene alto i cuori.
Nei nomi di Andrea Caroni, Federico Nassi, Silvia Mancini , Giulia Marignani, Alessio Massai, Martina Marignani, Marco Delfino, Giulia Meocci, Giulia Di Goro, Sara Marchi, Gianmarco Castellano e don Claudio Porelli ringraziamo veramente tutti coloro che hanno messo qualcosa perchè tutto andasse al meglio!

a cura della pastorale giovanile

Progetto estate 2020

In data 25 maggio, il Vescovo Stefano, insieme all’equipe di Pastorale giovanile diocesana, ha steso un progetto estate per animatori  sulla base delle Linee Guida Centri Estivi_1841 uscite il 15 maggio 2020 a cura del Dipartimento per le politiche della famiglia, con l’obiettivo di individuare orientamenti e proposte per realizzare, nella attuale fase 2 dell’emergenza COVID-19, opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini ed adolescenti.
Il Progetto allegato nel presente articolo aveva lo scopo di iniziare a pensare l’estate per aiutare le famiglie nonostante l’impossibilità di fare campi scuola o organizzare centri estivi come solitamente si faceva.
Nel frattempo, il Governo con Decreto ministeriale firmato in data 11 giugno 2020 approvava le nuove le Regioni hanno approvato le nuove Linee guida per la riapertura delle attività economiche produttive e ricreative

Le nuove Linee Guida sono state razionalizzate e integrate nelle seguenti sezioni:

Ristorazione”, dove è stato inserito un paragrafo dedicato alle “cerimonie”;
Attività ricettive” (che oltre alle indicazioni generali prevede regole specifiche per: strutture turistico-ricettive all’aria aperta; rifugi alpini ed escursionistici; ostelli della gioventù; locazioni brevi);
Servizi per l’infanzia e l’adolescenza” (con un paragrafo dedicato ai “Campi estivi”);
Aree giochi per bambini”;
Cinema e spettacoli dal vivo“.

Infine, sono state aggiornate alcune schede per quanto guarda le prescrizioni per favorire il ricambio d’aria.

In allegato è possibile scaricare i documenti in oggetto

DPCM_20200611

DOC.CR.P.01)Linee guida per la riapertura delle attività economiche produttive e ricreative

Segnaliamo inoltre il sito del Servizio Nazionale di Pastorale Giovanile che con assiduità integra e coordina le diverse proposte che le varie associazioni nazionali propongono per la realizzazione dei centri estivi in sicurezza: https://giovani.chiesacattolica.it/

Giochi speciali per l’estate

Online il sito Aperto per ferie

Giochi sportivi targati CSI

a cura del Gruppo Scout Montepulciano 1

Infiorata resistente

Condividiamo con piacere una bellissima iniziativa a cura del Gruppo Scout Montepulciano 1

Il Gruppo Scout Montepulciano 1 non si ferma e anche quest’anno realizzerà la sua famosissima Infiorata in occasione del Corpus Domini: sarà un po’ diversa e più piccola, ma brillerà di una luce unica e più accesa che mai.

Vogliamo dedicare questa Infiorata a loro: i bambini e i ragazzi che più di altri avranno sofferto questo periodo difficile.

Per questo intendiamo raccogliere fondi e fare una donazione al servizio SMIA (Salute Mentale Infanzia e Adolescenza) dell’Ospedale di Nottola per l’acquisto di dotazioni tecnologiche da usare durante le terapie.
Potete partecipare anche voi facendo una donazione direttamente quando verrete a vedere l’Infiorata oppure versando al seguente IBAN IT20K0848925602000000101037 con la causale «donazione SMIA».

Vi aspettiamo!

dalla parrocchia di Montepulciano Stazione

Preghiera del Rosario al Bosco uniti alla Diocesi

A nord della parrocchia, nella zona che guarda verso Montepulciano, dagli anni ’90, è sorto un popoloso quartiere intorno a Via Trento e Via Bolzano. Proprio qui, al limitare del bosco di Maramao, alcune famiglie della zona, intorno al 2009, posero una piccola statua della B. V. Maria. Da allora, ogni anno, nei mesi di maggio e ottobre, siamo soliti ritrovarci una volta alla settimana per la recita del Santo Rosario.
Il 18 maggio, giorno di ripresa delle celebrazioni liturgiche, abbiamo pensato di ringraziare il Signore, dandoci convegno davanti a questa piccola immagine, purtroppo il temporale, quella sera impedì l’ iniziativa. Ci siamo comunque ritrovati nei giorni di lunedì, martedì e giovedì 25,26,28 maggio per recitare il santo rosario unendoci al Vescovo Stefano.
Ogni sera, un bel gruppo di persone di ragazzi che si preparano alla Cresima e alla prima Comunione insieme a varie famiglie, ci siamo ritrovati e ci siamo sentiti in qualche modo uniti e più vicini al nostro Pastore e a tanti fratelli e sorelle di tutta la Diocesi.
E’ stato un modo bello per ritrovarci insieme sotto il grande tempio del cielo stellato e la bella quercia, ai piedi della quale, la devozione popolare ha posto questa piccola immagine della nostra cara Mamma del cielo.

Grazie alle distanze

GERALDINA

INFORMAZIONI UTILI PER LA PARTECIPAZIONE RESPONSABILE DEI FEDELI ALLA MESSA.

  1. Considerando che si entra in chiesa uno alla volta è bene presentarsi all’ingresso un po’ in anticipo rispetto all’orario in cui inizia la Messa.

 

  1. Partendo da casa ricordarsi di prendere la mascherina, indispensabile per entrare in chiesa o per partecipare alla Messa all’aperto.

 

  1. I posti in chiesa sono limitati rispetto al solito per via dell’obbligo di stare a distanza di 1 metro gli uni dagli altri. All’ingresso un cartello avviserà il numero massimo consentito di partecipanti alla Messa. Oltre tale limite non si può andare. Gli incaricati del servizio di sicurezza potranno impedire l’accesso ai soprannumerari.

 

  1. Si entra in chiesa uno alla volta. Le porte dovrebbero rimanere aperte per evitare ai fedeli di toccarle per entrare.

 

  1. Mentre si entra mantenere la distanza di mt 1,5.

 

  1. Ci si siede ove è indicato col segnaposto. Comunque la distanza tra le persone deve essere di 1 metro laterale e frontale. Ciò vale anche per la Messa all’aperto.

 

  1. Anche i nuclei familiari sono tenuti ad osservare tale distanza. I bambini fino a 6 anni di età invece sono esonerati sia dalla distanza che dall’indossare la mascherina.

 

  1. Una volta occupato il proprio posto non si può cambiare durante tutta la celebrazione. Né ci si può spostare o girare per la chiesa.

 

  1. Non ci sarà acqua benedetta nella acquasantiere, né libretti di canti, né il foglietto per seguire la Messa. Tutto ciò che è contatto con oggetti può diventare veicolo di contagio.

 

  1. I lettori siano solo quelli incaricati preventivamente dal parroco.

 

  1. Non si fa la processione offertoriale.

 

  1. Non si raccolgono le offerte nel modo solito. Si può lasciare la propria offerta nei recipienti collocati in luogo idoneo.

 

  1. Il sacerdote consacra le ostie che rimangono chiuse nella pisside. Toglie il coperchio solo al momento della Comunione, dopo che si è disinfettato le mani di fronte a tutti. Per dare la Comunione il sacerdote, o il ministro, deve indossare la mascherina.

 

  1. Al momento di ricevere la Comunione i fedeli si avvicinano rispettando la distanza di 1 metro tra di loro.

 

  1. La comunione viene data solo sulla mano. Il sacerdote deve evitare il contatto con la mano del fedele (lascia cadere l’ostia).

 

  1. Il fedele ricevuta la Santa Ostia, si ponga lateralmente e alzando leggermente la mascherina,

la consumi.

  1. Al termine della celebrazione si lasci la chiesa in modo ordinato evitando assembramenti in chiesa e sul sagrato.

 

  1. Non ci si fermi a parlare con il sacerdote ma si fissi un appuntamento in luogo idoneo.

Vademecum per i fedeli

A SEGUITO DEL DPCM DEL 26 APRILE 2020 (RELATIVO ALLE MISURE DI CONTENIMENTO DEL CONTAGIO DA VIRUS COVID-19 NELLA FASE 2)

COMUNICATO DELLA CONFERENZA EPISCOPALE TOSCANA

I Vescovi della Toscana si uniscono alla Conferenza Episcopale Italiana nell’esprimere l’esigenza di poter riprendere l’azione pastorale e l’attività di culto della Chiesa, nel rispetto delle misure necessarie per il controllo del contagio, ma nella pienezza della propria autonomia.

In queste settimane anche le Chiese della Toscana non solo hanno accettato, con sofferenza e senso di responsabilità, le limitazioni assunte per far fronte all’emergenza sanitaria, ma le hanno accolte e vissute nell’orizzonte del bene comune. Lo hanno fatto però nella consapevolezza che, come ha affermato Papa Francesco durante la celebrazione eucaristica in Santa Marta lo scorso 17 aprile, “questa non è la Chiesa: questa è la Chiesa di una situazione difficile”. “L’ideale della Chiesa – ci ha ricordato il Santo Padre – è sempre con il popolo e con i Sacramenti. Sempre”.

Le Diocesi toscane quindi si dicono pronte a recepire tutte le indicazioni che potranno essere fornite da specifici protocolli di sicurezza, analogamente a quanto stabilito per altri luoghi e attività, nella certezza che le ragioni economiche, culturali e sociali, in base alle quali vengono o verranno presto riaperti fabbriche, negozi e musei, parchi, ville e giardini pubblici, non possono avere una prevalenza rispetto all’esercizio della libertà religiosa, che è tra i principi fondamentali della Costituzione (come sanciscono gli artt. 2, 7 e 19) e definita dal Concordato tra Stato e Chiesa (si vedano gli artt. 1 e 2 dell’Accordo di revisione del Concordato tra la Repubblica Italiana e la Santa Sede del 18 febbraio 1984).

I Vescovi toscani ricordano che, come in tutta Italia, anche nella nostra Regione la Chiesa è stata in questo tempo difficile vicina alle persone, sia con l’assistenza spirituale resa possibile dai mezzi di comunicazione, sia fornendo attraverso le parrocchie, le Caritas, le associazioni, il volontariato organizzato una serie di servizi socialmente importanti. Ritengono però che adesso, con l’apertura di una nuova fase, sia necessario consentire una più ampia partecipazione dei fedeli alla vita sacramentale che sta alla base della prossimità caritativa, assicurando la massima disponibilità, come dimostrato finora, ad attenersi con rigore alle indicazioni che saranno date perché questo possa avvenire con il massimo controllo possibile. In questo ci si fa voce anche di tante persone sole, per le quali l’espressione comunitaria della fede è urgenza esistenziale. La Chiesa ha dimostrato di saper rispettare, anche quando questo è costato pesanti rinunce, le ragioni della scienza e della politica chiamate a dare indicazioni di carattere sanitario  e sociale su come contenere il contagio. Anche chi ha responsabilità scientifiche e politiche però deve dimostrare adesso di saper rispettare le ragioni della fede e riconoscere la capacità della Chiesa di agire con matura responsabilità.

I Vescovi delle Diocesi della Toscana

20.07 Comunicato CET – fase 2 27.04.20

di Domenico Zafarana

I giovani e la carità

Mai così tanti giovani hanno collaborato con la Caritas diocesana come in questi giorni. La Caritas – felice intuizione più ecclesiale che ecclesiastica, tutta italiana – esisteva già da qualche decennio in diocesi; chi vi collaborava era soprattutto gente <di una certa età>, comunque adulta, che tanto ha dato in termini di tempo e di volontariato e, in minima parte, continua a dare nelle diverse realtà parrocchiali, producendo frutti preziosi.
Ma c’è un fenomeno che, da circa due settimane, riscontriamo a livello diocesano: la presenza di giovani e giovanissimi che, liberi da attività sportive o impegni studenteschi assillanti, stanno scoprendo o riscoprendo il gusto di correre, gratuitamente, in aiuto dei poveri. Sembra quasi che il messaggio papale ultimo della Giornata mondiale della Gioventù si sia incarnato nelle diverse associazioni giovanili: dal Magistrato delle Contrade di Montepulciano agli Scout AGESCI passando per le diverse realtà giovanili delle nostre piccole e preziose comunità cristiane. Giovani che non vogliono essere identificati se non con un gilet giallo con il logo della nostra Caritas diocesana. Giovani che non vogliono dare il proprio nome e cognome all’ingresso di ogni supermercato perché la <solidarietà> e la <gratuità> sono i loro nomi. <Queste storie vanno fatte conoscere; questi ragazzi, tutti insieme, vanno fatti conoscere alla diocesi. Bisogna raccontare quello che fanno> chiosa il neo direttore dell’organo caritativo della diocesi, Giuliano Faralli, impegnatissimo nel fare i turni, a fine giornata, degli oltre cinquanta volontari dislocati in tutti i negozi del territorio.
Storie ordinarie, storie di ragazzi che frequentano l’università o la scuola superiore. Storie di ragazzi e ragazze semplici ma profondi, che trascorrono ore ed ore in piedi pur di aiutare la gente – la nostra gente – ad andare avanti in questo periodo complesso, un periodo – come si sente dire spesso nella rinnovata sede della Caritas (quella vera, non quella di rappresentanza) – che durerà a lungo, un tempo che, adesso, è solo il principio di una crisi profonda.
<Intorno a noi, ma a volte anche dentro di noi, incontriamo realtà di morte: fisica, spirituale, emotiva, sociale. Ce ne accorgiamo o semplicemente ne subiamo le conseguenze? C’è qualcosa che possiamo fare per riportare vita?> chiede Papa Francesco nel suo ultimo messaggio ai giovani di tutti i continenti. Questi giovani, questi <eroi del quotidiano> ogni giorno, ognuno in base ai propri turni, ognuno in base ai propri impegni familiari o di studio, dona la disponibilità per qualche ora scrivendo un semplice messaggio nel gruppo WhatsApp della direzione. Poche ore dopo arriva la conferma per un servizio che si preannuncia a tratti faticoso ma comunque ricco di soddisfazione: aver contribuito nell’aiutare le oltre centocinquanta famiglie della diocesi che, in queste settimane, riescono con difficoltà a fare la spesa, complice anche una burocrazia lenta e farraginosa che non permette ai Comuni di aiutare chi realmente è nel bisogno, a causa di procedure dalle quali fuggirebbe anche un premio Nobel.
<Eroi del quotidiano>, uomini e donne del domani, giovani di oggi, ai quali vogliamo rendere omaggio perché è anche grazie a loro che la carità – nella nostra amata Chiesa diocesana – può assumere volto di carne e mani profumate di Vangelo. Quel <buon odore> di Cristo che da due millenni circa pervade il mondo in generale e questa terra di Montepulciano-Chiusi-Pienza in particolare.

Omelia domenica di Pasqua

L’orrenda Passione e morte di Nostro Signore oggi rivela il suo vero volto: è stato un immenso movimento d’amore.

Il Padre e il Figlio sono saliti sulla stessa barca dell’umanità e hanno naufragato insieme a noi: hanno conosciuto il naufragio dell’odio, della cecità della mente che scambia il benefattore per un malfattore, della sopraffazione dell’uomo sul suo prossimo, del tremendo sacrilegio: il deicidio che ha fatto avvolgere la terra di fitte tenebre e l’ha fatta scuotere con un terremoto (i cui segni si possono ancor oggi vedere a Gerusalemme, sotto il Golgota).

Ed essi sono stati con noi sempre: il Figlio non si è tirato indietro, non ha abbandonato la nave, ed è affondato con noi umanità, è morto, si è fatto nostro “consorte” ha condiviso la nostra sorte.

E il Padre? Benché non si possa attribuire a Lui il dolore che è una prerogativa umana, cosa però dovremmo pensare o immaginarci? Non è cosa da niente per un Padre lasciare il suo Figlio unigenito nelle mani dei suoi torturatori e assassini. Anche il Padre non si è tirato indietro e ha dovuto presentare il calice amaro al suo amatissimo Figlio (il suo diletto come dice nel vangelo tutte le volte che si ode la sua voce dal cielo).

Perché il suo progetto è di diventare un tutt’uno con l’umanità, unione mistica e sponsale, e se essa ha veleno mortale anche Dio, in Gesù Cristo, ne è rimasto infetto.

Tu ci ami Signore di un amore che non avevamo mai conosciuto prima, non se ne era mai sentito parlare, non si sapeva: abbiamo scoperto che il tuo amore è eterno, che niente lo può fermare e che la morte non può niente contro di esso. Anzi la morte ne è stata sopraffatta, schiantata, gettata da una parte come uno straccio: dov’è o morte il tuo pungiglione? Dov’è o morte la tua vittoria? 

L’Amore Trinitario ti ha vinta! Siano rese grazie a Dio per Gesù Cristo nostro Redentore! Continua a leggere »