CHIUSI, IERI L’INCONTRO DI DON COLUCCIA CON GLI STUDENTI. “FATE DELLA VOSTRA VITA UN CAPOLAVORO”

E’ arrivato a Chiusi Don Antonio Coluccia, sacerdote sotto scorta che da anni si trova impegnato nella battaglia contro la malavita, spinto dalla voglia di liberare i ragazzi di strada da quella che si può definire una vera e propria
cultura criminale
leri all’istituto Superiore “Valdichiana” a Chiusi, si è tenuto l’incontro tra gli studenti e Don Antonio, accompagnato dal Cardinale Augusto Paolo Lojudice vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza e il parroco di Chiusi, Don Raffaele Mennitti.
La finalità dell’incontro è stata quella di far comprendere ai ragazzi che la lotta contro la droga e la criminalità non riguarda solo le forze dell’ordine, ma coinvolge tutti noi, sottolineando l’importanza di agire e non girarsi dall’altra parte di fronte a determinate situazioni.
«La lotta alla droga deve essere una lotta culturale – dichiara il sacerdote – è di vostro interesse non cadere dentro a questo tunnel ed è importante lottare soprattutto per i più fragili. Deve essere una battaglia di chiunque abbia a cuore la vita».
Don Antonio, conosciuto anche come “il prete delle borgate romane” racconta di come abbia toccato con le proprie mani il fenomeno del pensiero criminale all’interno della Capitale, spiegando come i quartieri di spaccio siano legati da un unico sistema: farsi proprio dei territori.
Tor Bella Monaca, Quarticciolo e San Basilio vengono definite come le principali piazze di spaccio, in cui tutto è regolato in base agli interessi della malavita come una vera e propria azienda ad ore.
Da anni il sacerdote continua a battersi all’interno di questi quartieri contro lo spaccio di droga, denunciando ad alta voce le organizzazioni criminali e le loro conseguenze è riuscito a strappare da questa realtà decine di giovani, dimostrandosi un vero e proprio mezzo di “intralcio” per coloro che ne fanno parte e per questo costretto a vivere sotto scorta.
«lo so di pagare un prezzo e di rischiare la vita – conclude Don Antonio -la paura è un sentimento comune, ma se tu credi in certi valori ti devi battere per questi e riuscire a farne una lotta, lo faccio affinché i giovani possano essere liberi e innamorati della propria vita».
Al termine dell’incontro il card. Lojudice ha presieduto la Santa Messa con gli studenti presso la concattedrale di Chiusi.
(Fonte La Nazione).