La parrocchia Santa Maria della Pace di Chiusi Scalo è da anni legata con progetti missionari e iniziative alla Repubblica Democratica del Congo, da cui proviene anche il viceparroco Don Jean de Dieu Kahongya Nduhi Ya Vusa.
Per questo, proprio dalla parrocchia di Chiusi si è voluto rilanciare un appello proveniente da un sacerdote che opera nel Paese africano, per accendere i riflettori su una tragedia che troppo spesso viene ignorata:
«Il silenzio del mondo pesa come una pietra sulle nostre spalle, mentre il dramma della diocesi di Butembo-Beni (Repubblica Democratica del Congo) continua a divorare vite innocenti nell’indifferenza quasi totale. Ogni giorno la nostra terra piange: rapimenti, massacri, famiglie distrutte, sogni spezzati. E ora, a questo calvario già insopportabile, si aggiunge una nuova ferita che lacera la nostra dignità e la nostra speranza.
Nella notte tra il 14 e il 15 novembre 2025, il nostro Centro di salute Byambwe, sull’asse Butembo-Manguredjipa, è stato incendiato da terroristi islamisti. Lì dove si curavano i deboli, dove si accoglievano i malati e si proteggevano i nuovi nati, oggi rimangono solo cenere e pianto. Abbiamo perso vite preziose—pazienti indifesi, neonati appena venuti alla luce—e con loro attrezzature, infrastrutture, e quel poco che una popolazione già impoverita cercava di preservare per sopravvivere.
Come può il mondo restare muto di fronte a tanto dolore? Come possono alcuni uomini ritenersi al di sopra della giustizia di Dio, seminando morte e devastazione? Il nostro grido non è solo denuncia: è un appello all’umanità, alla coscienza, alla compassione. E tuttavia, in mezzo alle ombre più fitte, noi crediamo che la luce non si spegnerà. La nostra speranza non ci sarà tolta. “La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno vinta.” (Giovanni 1,5). Che questa promessa ci sostenga, ci rialzi e ci ricordi che Dio non abbandona mai i suoi figli, nemmeno nella notte più dolorosa! Che Dio ci protegga!».

