Congresso Eucaristico Diocesano, 11-18 giugno 2022 – omelia nella S. Messa di sabato 18

18-06-2022

Fratelli e sorelle, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me».

In queste parole c’è tutto il senso del mio servizio tra voi, da quel 13 aprile di otto anni fa, domenica delle palme, in cui vi salutai come il più bel dono del Signore. Sì, cara Chiesa di Dio che è in Montepulciano-Chiusi-Pienza, siete un dono grande che ho ricevuto dalla bontà del Signore, di cui non potrò mai ringraziarlo abbastanza. Siete stati il mio primo amore di vescovo e il primo amore non si scorda mai. Come vi ho ricevuti in dono senza mia iniziativa, così vi devo lasciare senza mia iniziativa e questo, paradossalmente, mantiene integro in me il senso del dono che voi continuerete sempre ad essere per me. Il Signore prese il pane e rese grazie, abbiamo ascoltato: anche io celebro questa eucarestia per ringraziare il Signore per il dono che siete tutti voi. Abbiamo reso grazie, continuamente, in questi anni, sopraffatti dai doni che il Signore ha seminato nel nostro cammino. È stato buono il Signore, ha operato tanto bene in mezzo a noi, ci ha beneficati in mille modi, si è preso cura di tutti. Poi è detto che spezzò il pane: anche noi abbiamo spezzato il pane, che è anche il gesto della condivisione, spezzando, cioè condividendo, il nostro tempo, le nostre energie, il nostro impegno per crescere nella comunione. E questo non solo nella comunità ecclesiale ma anche nella comunità civile. Un saluto particolare, a questo proposito, voglio rivolgere ai nostri sindaci con i quali si è stabilita una preziosa collaborazione che presto è diventata amicizia e stima. Ho trovato in loro persone animate da sincero impegno nella ricerca del bene comune, come pure nei loro collaboratori, terreno su cui si è facilmente formata una reciproca intesa.  Abbiamo, infine, cari fedeli, adorato, amato, servito, come meglio si poteva, Cristo nostro Signore per annunciarlo a tutti. E qui il pensiero va a tutte le comunità parrocchiali incontrate tante volte, alle varie associazioni ecclesiali che arricchiscono questa Chiesa, alle tante persone conosciute, ai sacerdoti che hanno portato con me la responsabilità pastorale: grazie della vostra accoglienza sincera e diretta, del vostro ascolto e del vostro affetto. Soprattutto grazie della vostra fede con la quale fate crescere la nostra chiesa diocesana!

Quando abbiamo programmato questo Congresso Eucaristico, non sapevamo che sarebbe stato il momento di salutarci, ma la Provvidenza ha disposto le cose in modo che, nella criticità del momento, (perché ogni addio comporta sempre una certa sofferenza), possiamo attingere alla forza dell’Eucaristia. Non a caso nel tema scelto per questo Congresso Eucaristico: “Lo riconobbero nello spezzare il pane” ci è data una linea di azione comune per proseguire il cammino. Il Vangelo di Luca ora ascoltato illumina sorprendentemente il nostro tema quando dice: ”date voi stessi da mangiare”, cioè datevi in cibo agli altri, fatevi mangiare, in modo che il pane spezzato sarete voi. È una immagine forte di uno stile di vita, che, tra l’altro, è quello più corrispondente alla nostra natura umana, la quale trova riposo e pace proprio nel dono di sé, che ci fa simili a Nostro Signore. Significa consumare le nostre energie per il bene della comunità, e questo ci trova tutti coinvolti, le amministrazioni civili per quanto compete loro, le realtà ecclesiali per la loro parte. Non conosciamo per ora chi verrà come vescovo. Azzardo a dire che entro il mese di luglio probabilmente lo sapremo, comunque nel frattempo chiederò di essere amministratore apostolico finché non arrivi il nuovo vescovo. Ad ogni modo: sia che venga un successore, sia che questa diocesi venga affidata al vescovo di Siena, – che così avrà due diocesi da seguire, ognuna rimanendo integra e indipendente, almeno per un po’ di tempo, – vi invito a far tesoro della parola del vangelo di oggi, che potremmo definire “la matematica del vangelo”. Matematica assai originale dove per ottenere una moltiplicazione bisogna fare l’operazione opposta, la divisione. Infatti, benché noi ci ostiniamo a chiamare l’episodio narrato “la moltiplicazione dei pani e dei pesci” il Signore in realtà non ha moltiplicato ma ha diviso, “spezzò i pani” è detto. Cinque pani e due pesci sono già poca cosa: eppure li ha divisi, rimpicciolendoli ulteriormente, per niente impaurito dalla povertà che gli era rimasta, mentre gli apostoli, invece, pensavano a comprare più pane. L’uomo ha in mente la moltiplicazione, il Signore la condivisione e ci insegna che la vera ricchezza è la nostra capacità di amare, per cui ci prendiamo cura del nostro prossimo immediatamente, dando non ciò che avremo o potremmo avere ma ciò che abbiamo adesso, cioè noi stessi. Il cibo coraggiosamente condiviso risulta abbondante, capace di saziare tutti. Di fronte alle sfide che ci attendono, voi per un verso, io per un altro, ci appelliamo alla matematica del vangelo: la nostra povertà (cioè le cose a cui ci appoggiamo che ci vengono a mancare o sono diverse) può diventare ricchezza se “spezziamo il pane” cioè se inseriamo la nostra povertà nella logica del donare con coraggio e soprattutto con amore. Il Signore può riempire sorprendentemente i nostri vuoti e l’amore è l’unica forza che trasforma il mondo. La via che abbiamo iniziato a percorrere con entusiasmo, ovvero il cammino sinodale è la messa in pratica di tutto questo: condivisione, coraggio, fede. Il cammino sinodale è la via principale della nostra Chiesa in questo momento. Esso ci farà crescere nella consapevolezza della grazia battesimale che è in ogni fedele e ci aiuterà a diventare laici corresponsabili della vita della chiesa.

L’Eucaristia è la sintesi di tutto il Vangelo, anzi, è il Vangelo stesso, Gesù Cristo crocifisso e risorto. Egli ci ha fatto il dono di incontrarci, di conoscerci, di volerci bene, di fare un tratto di cammino e di crescere insieme. Il percorso di riscoperta dell’Eucarestie e della Domenica giorno del Signore, iniziato tre anni fa, ha raggiunto il suo culmine con questa settimana. Ringrazio tutte le comunità che si sono date il turno per assicurare l’adorazione ininterrotta di Gesù eucarestia per otto giorni e otto notti. Grazie, caro Popolo di Dio per aver messo Gesù al centro, testimoniando la tua fede e il tuo amore per il tuo Signore, annichilito in un pezzo di pane eppure così glorioso e immenso! Egli sta in mezzo alle nostre case così silenzioso eppure così potente! Continua, cara Chiesa di Montepulciano-Chiusi-Pienza, a mettere Gesù al centro di tutto e progredisci nella fede e nella comunione! Non temere: il Signore è con te!