DAL SUSSIDIO IN PREPARAZIONE AL CONGRESSO EUCARISTICO

Camminiamo insieme verso Emmaus… TERZO PASSO

a cura del Vescovo Stefano

Nel cammino proposto dal Vescovo Stefano in questo Anno Eucaristico in preparazione al Congresso Eucaristico di Giugno, siamo arrivati al TERZO PASSO: LA PAROLA.
È la parte che riguarda la Liturgia della Parola nella Santa Messa, è – come scrive il Vescovo – un momento potente per risvegliare la fede dei presenti.

L’ESERCIZIO DI QUESTO MESE è l’intronizzazione della Parola e il Salmo cantato, oltre il versetto, siano cantate anche le strofe tute musicate dal nostro Ufficio di Musica Sacra – disponibile l’audio a breve in un articolo ad hoc.

PER APPROFONDIRE, il Vescovo ci regale alcune indicazioni per rendere migliore il servizio di Lettori: 

Chi legge deve sapere che sta servendo gli altri, non sé stesso, e che è responsabile in quel momento della trasmissione di un dono immenso di Dio per tutti.

Per un degno servizio alla comunità osservate le seguenti attenzioni:

  1. Quando il sacerdote ha terminato la Colletta (l’orazione prima delle letture) NON AVERE FRETTA di iniziare a leggere! Aspettate che tutti si siano seduti, lasciate che si sia creato il giusto silenzio e poi iniziate a leggere. Non importa partire dal proprio posto mentre il sacerdote sta ancora recitando la Colletta: è bene ci sia un giusto spazio di silenzio che permetta ai fedeli di essere pronti all’ascolto della Parola! Cominciate a muovervi quando la Colletta è finita e non portate con voi il foglietto della Messa ma leggete sul Lezionario.
  2.  È bene che vi siate preparati leggendo prima, per conto vostro, la lettura, in modo da fare le giuste pause e non sbagliare le parole più difficili.
  3. Non leggete velocemente, fate le giuste pause, pronunciate bene ogni parola. Tutti hanno diritto di capire bene la Parola di Dio!
  4. Evitate i due estremi: leggere meccanicamente, con tono monocorde, senza anima, come se si trattasse di un articolo di giornale. Oppure, all’opposto, mettere troppa espressione, come una recita a teatro, che rende irreale e stucchevole la lettura.
    Per mantenersi nell’espressione giusta, non devi ascoltare la tua voce, ma INTERIORIZZARE la lettura, dimenticandoti di te: è Parola di Dio, è Dio che sta parlando al suo popolo, è Parola solenne, bella, amorosa, santa!
    Mentre tu stai leggendo, Dio tocca i cuori degli ascoltatori e tu gli stai prestando la tua voce: non essere uno strumento rotto!
  5. Terminata la lettura, prima di dire “Parola di Dio”, fai una breve pausa di silenzio, così dai solennità alla Parola, come essa merita.