Omelia per la Veglia di Pasqua 2021

03-04-2021

Abbiamo seguito con il cuore contrito gli ultimi giorni della vita terrena di Gesù. Dalla domenica delle Palme, quando il successo umano e spirituale di Gesù sembrava cosa fatta, fra gli Osanna della gente. Poi il montare delle tenebre ad annebbiare perfino la fede degli apostoli e il precipitare degli eventi nel male totale: il deicidio che ha spento il sole, nel suo accadere. Un oceano d’odio ha colpito Colui che è l’Amore fatto carne, venutoci incontro con infinita tenerezza, e lo ha spazzato via come cosa immonda, appesa al patibolo infame fuori delle mura della città. Abbiamo però tenuto viva la nostra fede nel seguire questi avvenimenti sconvolgenti e grazie ad essa abbiamo cercato di non perdere il filo che li lega al loro vero senso: la nostra redenzione. È in questa fede, della quale questa notte santa è la celebrazione e la festa, festa della fede, che possiamo tirare un sospiro di sollievo e posso dire a voi le stesse parole che l’angelo rivolse a Giovanni: non piangere più, ha vinto il leone della tribù di Giuda! (Ap 5,5)

Gesù è rimasto obbediente fino alla morte e alla morte di croce e ci ha risolto il problema più grande di tutti: ha corretto la rotta del mondo che stava naufragando perché il timone era stato consegnato da Adamo all’avversario che deviava prendendo il largo, lontano dal progetto di Dio. Gesù lo ha sconfitto e ora il timone della storia è finalmente nelle sue mani forti. Questo mondo è pur sempre il campo di una lotta tremenda fra il bene e il male, che chiama in causa la nostra responsabilità, e noi vediamo che Satana continua a vincere molte battaglie, grazie al potere che gli è dato dagli uomini votati al male, ma la guerra l’ha già persa. Nel mondo e nella storia vi sono e vi saranno sempre tanti problemi, anche terribili problemi, ma il più grande, quello decisivo e fondamentale è stato risolto, Gesù lo ha risolto per sempre con la sua opera perfetta, mancante di niente, compiuta con zelo assoluto, asciugando completamente il calice amaro, bevendo fino all’ultima goccia. Per questo dico a voi, fratelli e sorelle, con gioia: non temete, il Regno di Dio viene! Ve lo ripeto: viene il Regno di Dio! In questa luce accogliamo la parola del vangelo di Marco di questa notte santa. Le donne hanno due preoccupazioni: gli unguenti e la pietra. La prima è una preoccupazione d’amore. Non possono dare vita al cadavere di Gesù, ma una cosa possono fare, possono dargli il loro amore, e il loro amore si concentra sul cospargere di unguenti quel corpo straziato. Può sembrare poca cosa ma in realtà in quell’umile gesto di amore trovano un coraggio inaudito: sfidano le guardie e i nemici (gli stessi che poi perseguiteranno la chiesa uccidendo i seguaci del Nazareno – Stefano, Giacomo…) che potevano arrestarle. Per questo amore incosciente e coraggioso diventeranno le prime missionarie. La seconda preoccupazione è la loro debolezza: chi ci sposterà la pietra? Noi non possiamo. Come non possono dare vita a Gesù, non possono spostare la pietra. Ma l’uomo non è solo, anche se tende a sentirsi solo specialmente di fronte alla sofferenza. Anche noi stiamo soffrendo per la pandemia, benché si veda finalmente una luce in fondo al tunnel grazie ai vaccini, siamo stanchi e provati dalla solitudine. In nostro aiuto la Parola di stanotte ci suggerisce un gesto, semplice e potente, quello appunto compiuto dalle donne che si sono dovute fermare davanti alla grande e pesante pietra, un gesto che il vangelo ci riferisce, coincidente con la svolta decisiva del loro problema: Alzando lo sguardo, videro…Alzare lo sguardo: questo permette loro di vedere ciò che Dio fa nella loro vita, e vedono che la pietra è già stata rimossa e ricevono il lieto annuncio: non è qui tra i morti, è risorto! Rimuovi, Signore, le pietre che appesantiscono la nostra fede: la mancanza di preghiera, la distrazione dei rumori che riempiono la nostra giornata e che ci distolgono da Te, l’avvilimento per la pandemia…. la nostra fede si è irrobustita durante la quaresima e tra poco si irrobustirà di più. Sarete infatti chiamati a rinnovarla ripetendo le promesse battesimali.

Rinunciate a Satana, dichiarate apertamente la vostra appartenenza al Trionfatore, Gesù Signore vincitore della morte, che ha messo sotto i suoi piedi l’antico serpente! Ringraziate Dio per il dono del Battesimo, col quale vi siete uniti misticamente a Cristo, siete diventati sue membra, suo Corpo, coeredi con Lui della vita eterna! Figli dello stesso Padre, l’Altissimo Onnipotente Signore, da viene tutto ciò che esiste e che a voi è concesso di chiamare Abbà, Papà, Babbino mio.

Siete nella grazia che sgorga perennemente dal costato di Cristo e che inonda i cuori di chi crede con fede sincera. Siate felici, amate, adorate il vostro Signore che tanto vi ama! Credete in Lui, difendete la vostra fede dagli attacchi del maligno, siate beati nella vostra confidenza di figli, veri figli di Dio!