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CHIUSI, RIPRESE LE LEZIONI DELLA LUBIT CON LA LECTIO DI MONS. BENEDETTO ROSSI

Ieri sera salone del palazzo vescovile di Chiusi sono riprese in presenza le lezioni della Lubit ( Libera università per gli studi biblici e teologici Pio II) che da venti anni, nella nostra diocesi, propone studio, approfondimento e informazione legati alla teologia e alla cultura storica e contemporanea.

Ha tenuto la lezione, sul Vangelo di San Giovanni, Mons. Benedetto Rossi. La lezione, profonda ed interessante, è stata seguita da un gruppo numeroso che ha riempito il salone.

 

IN VATICANO L’INCONTRO DEI DELEGATI DIOCESANI PER IL GIUBILEO 2025

Si è tenuto ieri in Vaticano nella nuova aula del Sinodo l’incontro Delegati diocesani per il Giubileo 2025 promosso dal Dicastero per l’Evangelizzazione – Sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo. Presenti oltre 160 rappresentanti in arrivo da tutta Italia. Per per la diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza ha partecipato il dott. Gianluca Scarnicci (in temporanea sostituzione del vicario generale, don Antonio Canestri), mentre per l’arcidiocesi di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino era presente il diacono Renato Rossi.

Una giornata densa, coordinata da Mons. Rino Fisichella, che insieme al suo staff ha presentato il programma dei grandi eventi del Giubileo 2025, le modalità di iscrizione, le agevolazioni per i viaggi aerei e in treno e la possibilità di aderire come volontari a questo grande evento. Inoltre, l’arcivescovo ha condiviso con i presenti le tappe dell’organizzazione condivisa tra Vaticano e Roma Capitale per l’accoglienza dei pellegrini che arriveranno nella Capitale.

Il Giubileo è stato presentato con i suoi macro appuntamenti (www.iubilaeum2025.va/it/pellegrinaggio/calendario-giubileo.html) in attesa che l’anno prossimo il Santo Padre promulghi la bolla giubilare che presenterà nei particolari questo anno speciale.

Mons. Fisichella ha poi sottolineato come sul sito (www.iubilaeum2025.va) si possa trovare tutto per la preparazione anche nelle diocesi: logo, la preghiera del Giubileo, le modalità di iscrizione ed ancora molto altro. E’ stata sottolineata l’importanza di vivere questo momento anche sui territori e nelle comunità.

Capitolo  parte sull’utilizzo del logo che potrà essere impiegato per iniziative non a scopo di lucro.

LOGO GIUBILEO 2025: 

 

 

PREGHIERA GIUBILEO 2025: Preghiera del Giubileo  

INNO DEL GIUBILEO 2025: https://youtu.be/xQNCSeykhFk 

OGGI SU LA NAZIONE L’INTERVISTA AL CARD. LOJUDICE, “LA CHIESA IN PRIMA LINEA CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE”

Di seguito l’intervista al cardinale Lojudice pubblicata oggi su La nazione edizione nazionale. «Anche la Chiesa deve e può fare di più contro la violenza di genere. Investendo, per esempio, sull’educazione affettiva e sessuale che ritengo importante insegnare anche nelle scuole». L’omicidio di Giulia Cecchettin, 22 anni, per mano dell’ex, della stessa età, scuote anche l’istituzione ecclesiale. Il cardinale Paolo Lojudice, 59 anni, sente il peso della responsabilità collettiva davanti alla piaga dei femminicidi, denuncia «sacche di patriarcato nella società italiana», sgombra il campo da qualsiasi idea di subordinazione della donna all’uomo su base cristiana. E alle vittime di abusi l’arcivescovo di Siena suggerisce di «denunciare» e, qualora non ci siano più margini per una convivenza rispettosa, «di separarsi», perché «l’amore non è mai possesso». Eminenza, che cosa prova di fronte a un femminicidio con vittima e assassino così giovani? «Un senso di fallimento dal punto di vista educativo. Se è vero che per fortuna ci sono tanti ragazzi che vivono una relazione affettiva in modo sereno, in questo caso si deve riconoscere di non essere riusciti a trovare il bandolo della matassa di un malessere, o forse di un qualcosa in più, che covava dentro l’animo di questa persona che ha ucciso la ex». Troppi ragazzi scambiano il possesso con l’amore? «Non sono in grado di fare statistiche. Di certo viviamo in un contesto culturale che non favorisce i valori autentici del rispetto, della diversità, dell’accoglienza dell’altro. Si è spinti piuttosto a seguire sempre l’istinto, col rischio di non riuscire ad acquisire un pieno dominio di sé». Esiste un problema di cultura patriarcale in Italia? «Ci sono ancora sacche di patriarcato, ma, complice anche l’emancipazione femminile, si stanno restringendo. Detto ciò, penso che questi atti di violenza di genere siano soprattutto imputabili ad una diffusa incapacità nei maschi di accettare il fallimento e il rifiuto. C’è molto da lavorare e non è facile: chi esercita violenza in qualche modo prima l’ha subita». Magari in un contesto famigliare cattolico segnato da un’assolutizzazione della figura paterna e da una subordinazione della donna su base religiosa: come uomo di Chiesa sente una qualche responsabilità? «In qualche modo direi di si. La Chiesa vive nella società, non è slegata da questa. Nella storia ha avuto i suoi alti e i suoi bassi anche sul tema della condizione femminile. Certo è che la comunità cristiana delle origini è stata tutto tranne che patriarcale, pensiamo a Gesù». E la considerazione di Eva sottomessa ad Adamo in quanto nata da una sua costola? «Soprattutto dal Vaticano II in avanti si è favorita una corretta interpretazione di questi passi della Genesi nell’ottica di una pari dignità e complementarietà tra maschi e femmine dopo i fraintendimenti esegetici del passato. Che purtroppo hanno inciso sull’immaginario collettivo. Papa Francesco poi in questi anni ha dato un segnale forte, inserendo molte donne in alcuni ruoli centrali della Chiesa» C’è ancora spazio per quei confessori che esortavano le mogli a sopportare le botte dei mariti? «Assolutamente no. Le vittime vanno accompagnate nel denunciare le violenze. E, se non ci sono più margini di convivenza, meglio separarsi». È contrario all’educazione affettiva e sessuale nelle scuole? «Tutt’altro, inizierei dalla terza o quarta elementare. L’importante che questo insegnamento non sia svolto in maniera strumentale, non sia limitato al solo preservativo. Purtroppo nelle famiglie non si parla abbastanza di questi temi. Anche nella Chiesa siamo passati dal considerare come peccati solo quelli contro il sesto comandamento al silenzio più assoluto. Forse è giunto il momento di trattare di affettività e sessualità anche nelle parrocchie, in maniera serena». di Giovanni Panettiere

AL CARD. LOJUDICE LA PRESIDENZA ONORARIA DELL’OSSERVATORIO SUI MINORI “FONTE D’ISMAELE”

Oggi pomeriggio a Roma è stata conferita la presidenza onoraria dell’Osservatorio Fonte di Ismaele al card. Augusto Paolo Lojudice. La cerimonia si è tenuta in occasione della santa messa – presieduta dal Cardinale – in memoria di tutte le piccole vittime di violenza, guerre e indifferenza che è stata celebrata presso la cappella dell’Istituto Don Bosco, via Palmiro Togliatti 161 nella Capitale. Ha concelebrato Mons. Riccardo Lamba, vescovo ausiliare di Roma e responsabile Servizio per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili della diocesi di Roma. L’iniziativa è stata voluta fortemente dalle associazioni  Fonte di Ismaele, Istituto di Medicina Solidale e Dorean Dote da oltre 15 anni impegnate nella tutela e nella promozione dei più piccoli soprattutto nella periferia della Capitale.

L’Osservatorio Fonte d’Ismaele nasce su iniziativa dell’Associazione Medicina Solidale, che da 16 anni si occupa della tutela dei minori vulnerabili, per dare voce ai diritti negati dei fanciulli incontrati nel corso della sua attività. Si occupa in particolare di progetti di sorveglianza igienico-nutrizionale a tutela della malnutrizione infantile e nel contrasto alla disuguaglianza nella cura dei bambini non regolarmente presenti sul territorio nazionale. Così l’Osservatorio Fonte d’Ismaele inizia le sue attività il 18 Dicembre 2018 attraverso un Protocollo d’Intesa tra il Vicariato di Roma, l’Associazione Dorean Dote – Onlus e l’Associazione “Istituto di Medicina Solidale” – Onlus.

 

DONATI OLTRE 2000 KG DI GENERI ALIMENTARI ALLA CARITAS GRAZIE ALLA COLLETTA ALIMENTARE

Grazie alla disponibilità di oltre 30 volontari, in occasione della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, sono stati raccolti oltre 2000 kg di prodotti alimentari di prima necessità a favore della Caritas diocesana di Montepulciano-Chiusi-Pienza. Rispetto all’anno scorso c’è stato un notevole incremento nelle donazioni con + 500 kg. rispetto al 2022.

I punti di raccolta erano dislocati nei supermercati di LIDL e Gala a Sinalunga e Conad e Eurospin a Montepulciano. Sono stati raccolti soprattutto: Olio, Verdure o legumi in scatola, Polpa o passata di pomodoro, Tonno o carne in scatola e Alimenti per l’infanzia.

CHIUSI, IL 3/XII “LIETI NELLA SPERANZA”, LA GIORNATA DIOCESANA DEI GIOVANI. PREVISTA UNA CALL CON BETLEMME

Domenica, 3 dicembre 2023, dalle ore 17,30, presso il Centro Parrocchiale in Via della Misericordia a Chiusi, – in occasione della XXXVIII° Giornata Mondiale della Gioventù- si terrà la giornata diocesana dei giovani, che quest’anno ha come slogan “Lieti nella Speranza”.

Sono aperte le iscrizioni all’evento che è promosso dalla Pastorale Giovanile Diocesana e dal centro Diocesano Vocazioni e al quale presenzierà il card. Augusto Paolo Lojudice, vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza.

“L’evento – spiegano gli organizzatori – sarà un’opportunità per vivere una serata di riflessione sul tema della pace, accompagnata da momenti di preghiera e divertimento. La Diocesi è sempre stata vicina alle tematiche dei giovani, considerandoli il motore della società e il futuro della Chiesa e questa giornata quindi diventa un’occasione per loro per poter socializzare con i loro coetanei, avvicinarsi alla fede e per scoprire un ambiente solidale dove crescere spiritualmente e instaurare nuovi rapporti. Ci sarà anche una video-call con i giovani cristiani di Betlemme.

L’evento è aperto a tutti e a seguire verrà organizzato un aperitivo e tante altre iniziative.

Per iscriversi scansionare il seguente codice QR:

Qui il messaggio del Papa in occasione della XXXVIII° Giornata Mondiale della Gioventù:

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO

 

IMMIGRAZIONE, DOMANI LA “CARTA DI SIENA” COMPIE 10 ANNI, A FEBBRAIO IL CONVEGNO NAZIONALE PER AVVIARE LA REVISIONE

Domani ricorre il decimo anniversario della presentazione della Carta di Siena, che allora (era il 21 novembre 2013) fu  pensata e realizzata dalla Commissione Migrantes Toscana con l’Università per Stranieri di Siena e il Centro G. La Pira.

La Carta di Siena.  “Chiesa e istituzioni per una città dell’integrazione” è il titolo che fu scelto per provare a capire i cambiamenti culturali legati alle migrazioni. Il convegno fu il frutto della riflessione condivisa tra istituzioni politiche, accademiche e religiose sulle tematiche dell’immigrazione. La Carta fu articolata in otto punti tematici, complementari, condivisi e frutto di una costante sintesi tra le commissioni laiche ed ecclesiali coinvolte. A distanza di un decennio, l’Arcidiocesi di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino, la diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, la Fondazione Migrantes della CEI e la Commissione Migrantes Toscana, prendendo spunto da questo prezioso lavoro, promuovono a Siena per il 6 febbraio 2024 una giornata di confronto, studio e approfondimento per avviare il lavoro di revisione e attualizzazione della Carta. Un convegno che coinvolgerà esperti nazionali, ma anche le istituzioni e le realtà toscane e senesi che avrà come titolo “La Carta di Siena, 10 anni dopo. Rigenerare la città“. L’obiettivo  è anche quello di fornire un quadro che orienti istituzioni civili ed ecclesiali ad agire, sulla base rispettivamente del magistero della Chiesa e della Costituzione italiana, ritenendo fondanti la centralità della persona umana, dei diritti alla vita, alla libertà, alla giustizia, al lavoro, allo studio, alla partecipazione responsabile, alla pace, insieme alle responsabilità individuali e collettive che sono richieste.

QUI DI SEGUITO IL TESTO DELLA CARTA DI SIENA: Carta di Siena integrale

DOMANI A MONTEPULCIANO E SINALUNGA LA COLLETTA ALIMENTARE A FAVORE DI CARITAS

Domani si terrà  la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare. L’iniziativa prevede la presenza di volontari presso i Punti Vendita aderenti della Grande Distribuzione Organizzata che invitano centinaia di migliaia di persone che vanno a fare la spesa a donare una parte della propria spesa per le persone in difficoltà.

L’obiettivo di questo evento è sensibilizzare la società civile sul problema della povertà, richiamando ai concetti di condivisione, gratuità e carità e raccogliere alimenti attraverso le donazioni delle persone che vi partecipano secondo il principio educativo “Condividere i bisogni per condividere il senso della vita”.

Anche la Caritas della Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza sarà beneficiaria dei prodotti raccolti nei supermercati di LIDL, Gala Sinalunga e Conad e Eurospin di Montepulciano.
Saranno  decine i volontari (Caritas, Parrocchie, Scout, Lions, Misericordia Montepulciano, Pubblica Assistenza Pienza) che per in tutta la giornata di domani saranno presenti nei 4 negozi sopra indicati, per dare informazioni e ritirare le preziose possibili donazioni.

Cosa donare: se possibile soprattutto Olio, Verdure o legumi in scatola, Polpa o passata di pomodoro, Tonno o carne in scatola e Alimenti per l’infanzia.

 

CEI, PRESENTATA LA II RILEVAZIONE SULLA RETE PER LA TUTELA DEI MINORI E ADULTI FRAGILI

È stata presentata oggi, 16 novembre, nel corso dell’Assemblea straordinaria Cei ad Assisi, la seconda rilevazione sulle attività dei Servizi territoriali di tutela minori e adulti vulnerabili promossa dalla Conferenza episcopale italiana attraverso il Servizio Nazionale per la tutela dei minori. La rilevazione, affidata anche quest’anno agli esperti dell’Università cattolica del Sacro Cuore, sede di Piacenza, Paolo Rizzi e Barbara Barabaschi, e riferita al 2022, ha coinvolto i Servizi regionali, diocesani e interdiocesani e i Centri di ascolto diffusi su tutto il territorio nazionale.

Il titolo del lavoro è “Proteggere, Prevenire, Formare”.

Il primo elemento evidente è l’ampia partecipazione delle diocesi italiane: da 166 sono passate a 186, che corrispondono a 190 diocesi su 206 (escludendo le diocesi accorpate e quelle abbaziali), portando la rappresentatività statistica del campione di indagine al 92,2%. Un dato che conferma la crescente sensibilizzazione sul tema e che si realizza in una raccolta di dati “sinodale”, in cui ogni elemento registrato è frutto del diretto coinvolgimento delle centinaia di persone coinvolte nelle strutture pastorali.

Scendendo nel dettaglio geografico, l’indagine ha visto la partecipazione di 82 diocesi (pari al 45,1% del campione) dell’Italia meridionale, di 60 diocesi (pari al 32,3% del campione) dell’Italia settentrionale e di 44 diocesi (pari al 23,6% del campione) collocate nel Centro Italia. In termini dimensionali, oltre la metà delle diocesi coinvolte sono di media scala, tra 100 e 250 mila abitanti (104) e solo 29 di piccole entità, al di sotto dei 100 mila abitanti.

La prima parte del documento è dedicata alle attività dei Servizi diocesani e interdiocesani, i cui referenti, nella maggior parte dei casi sono sacerdoti (46,2%), poi laici o laiche (39,7%) e solo raramente religiosi o religiose (6,5%). Inoltre, delle 186 diocesi indagate, l’82,8% ha un’équipe di esperti a sostegno del servizio. Per le attività specifiche, si nota un incremento significativo rispetto al 2020: è più che triplicato il numero degli incontri proposti (da 272 a 901) e il numero delle persone coinvolte (da 7706 a 23188). Si conferma così una tendenza positiva dove centrale diventa la formazione dei sacerdoti e degli operatori pastorali, tassello di fondamentale importanza per una strategia di prevenzione e lotta agli abusi. Raddoppiano le iniziative e collaborazioni con altri enti non ecclesiali: da 25 nel biennio 2020-2021 diventano 51 nel solo 2022. In deciso aumento, soprattutto nelle regioni del Sud, la partecipazione a tavoli istituzionali civili. Di contro, restano ancora molto basse le iniziative che vedono coinvolti anche gli Istituti religiosi.

Quando si parla di Centri di ascolto si parte dall’aumento del loro numero che ne presenza capillare sul territorio di questo importante presidio. Sono stati rilevati dati relativi ai 108 Centri di ascolto attivati dai Servizi Diocesani o Inter-diocesani per la tutela dei minori, che fanno riferimento a 160 diocesi (pari al 77,7% delle 206 diocesi italiane).

La maggior parte dei centri è attiva nel Nord (46), con una incidenza relativa molto superiore a quella delle diocesi che hanno attivato il servizio di tutela minori, seguono i 35 del Sud e i 27 del Centro Italia (le diocesi della Sardegna sono considerate del Sud nonostante come regione ecclesiastica siano Centro). L’attivazione dei centri di ascolto è strettamente correlata alla dimensione delle diocesi, con 40 centri costituiti in diocesi di grandi dimensioni o diocesi che si sono aggregate per questo servizio, 54 centri fanno riferimento a diocesi medie e i rimanenti 14 a diocesi di minori dimensioni.

Generalmente collocati in altra sede rispetto alla curia diocesana (78% dei casi), sono affidati alla responsabilità, nella maggioranza dei casi, di un laico/a (76%), per lo più con competenze in campo psicologico o educativo. Tra i laici prevalgono nettamente le donne, che rappresentano complessivamente i due terzi dei responsabili dei Centri di ascolto.

Quasi tutti i centri di ascolto fanno riferimento ad un’équipe di esperti costituita da laici, con competenze in campo psicologico, giuridico, educativo.

Crescono in modo esponenziale i contatti rilevati dai Centri di ascolto passando dai 38 del 2020 ai 374 del 2022, nella gran parte dei casi telefonici (84,4%) da parte di non vittime (87,7%). Il motivo prevalente dei contatti (81,9%) è per chiedere informazioni, mentre nel 18,1% dei casi per segnalare abusi all’Autorità ecclesiastica. La richiesta di informazioni rende ragione anche del fatto che diversi centri di ascolto si sono messi in rete con enti pubblici e i servizi sociali per fornire informazioni utili ai richiedenti che vengono intercettati e che magari vogliono segnalare un abuso in ambito famigliare, ma non sanno a chi rivolgersi e con quale modalità.

Sono stati 32 i casi di presunti abusi segnalati: la maggior parte si riferisce al passato (18, pari al 56,8%) rispetto ai casi attuali (14, pari al 43,8%). Prendendo in considerazione la modalità del presunto abuso, emerge che la maggior parte delle segnalazioni fa riferimento a casi reali (29 in valore assoluto, pari al 90,6%), molto meno a casi relativi ad episodi via web (3 casi pari al 9,4%). Dall’analisi del luogo in cui è avvenuto il presunto abuso reale, emerge che nella maggior parte dei casi si tratta della parrocchia (17 su 29, pari al 58,6%).

Analizzando i casi segnalati per tipologia di abuso, si nota la prevalenza di “comportamenti e linguaggi inappropriati (offese, ricatti affettivi e psicologici, molestie verbali, manipolazioni psicologiche, comportamenti seduttivi, dipendenze affettive, …)”, pari a 20 casi in totale su 74.

Il numero di vittime di presunti abusi nel 2022 è risultato pari a 54.

Qui di seguito la sintesi del rapporto e a seguire la versione integrale:

Sintesi-Seconda-Rilevazione

SecondaRilevazione

GIORNATA DEL POVERO: LA CARITAS DI MONTEPULCIANO-CHIUSI-PIENZA LANCIA LA CAMPAGNA DI RACCOLTA DELL’OLIO “VECCHIO”

Dona 5-10 litri del tuo olio vecchio alla Caritas Diocesana di Montepulciano Chiusi Pienza. Trasformiamo il nostro olio in un segno d’amore, in un olio <<buono>> davvero, donando qualche litro a chi ne bisogno”. È questo lo slogan per la raccolta dell’”oro verde” lanciata in occasione della Giornata del Povero 2023.
La raccolta verrà effettuata ogni lunedì dal furgoncino della Caritas che è munito di bidoni ad uso alimentare, dove ogni “donatore” potrà versare il suo olio. Penserà poi la Caritas a confezionarlo in bottiglie e metterlo nei pacchi alimentari destinati alle famiglie indigenti del territorio dei 15 Comuni della diocesi, e non solo. A questa raccolta partecipano le aziende agricole dell’Unione Agricoltori di Siena, le Donne del Vino della Toscana e i soci del Movimento del turismo del vino toscano.
“Il dono di 5-10 litri di olio vecchio (2022-2021) – spiega GIULIANO FARALLI, direttore della Caritas diocesana di Montepulciano-Chiusi-Pienza- è una piccola cosa e, rispetto al numero delle famiglie poverissime sembra, ininfluente. Invece, unendo le forze, è possibile trasformare questo piccolo dono in qualcosa di utile e importante. Donare 10 kg significa dare una bottiglia di olio al mese per un anno a una famiglia che non ha la possibilità di mangiare regolarmente”.
“L’unione fa la forza – continua FARALLI  – e grazie alla collaborazione  con l’Unione Agricoltori di Siena, le Donne del Vino della Toscana e i soci del Movimento del turismo del vino toscano, riusciremo a centrare l’obiettivo”.
“La Caritas – aggiunge FARALLI – assiste oltre 700 famiglie di questo tipo e mettere una bottiglia di olio di fattoria in ognuna delle 330 borse alimentari, almeno una volta al mese, significa aiutarli a mantenere la salute perché, come tutti sappiamo l’olio dei nostri oliveti, raccolto e franto con cura, ha grandi virtù salutistiche e le mantiene nel tempo. Regola i livelli di colesterolo, riduce la
probabilità di infarto, diabete, cancro e invecchiamento”.
“La maggior parte delle persone assistite dalla Caritas – conclude FARALLI – sono anziane o disabili oppure hanno bambini piccoli. Per questo mettere una bottiglia d’olio davvero buono, ogni mese, nel loro pacco alimentare è fondamentale per loro e per noi è un’opera segno”.